Condannata per aver fatto sesso con un suo alunno di 14 anni. La donna, è stata arrestata e condannata per molestie sessuali sui minori. Si tratta di Stephanie Peterson, insegnante di educazione fisica nelle scuole medie di New Smyrna Beach, in Florida. La donna aveva iniziato a frequentare il ragazzo da qualche mese. Lo andava a prendere in auto e poi lo conduceva presso la sua abitazione, dove venivano consumati continui e ripetuti rapporti. La vicenda risalirebbe a meno di un anno fa, tra novembre del 2017 e gennaio del 2018. La "storia" sembrava andare avanti senza intoppi quando invece la madre del giovane alunno si è accorta della situazione.

Proprio lei ha poi denunciato l'insegnante, che è stata sentita in tribunale ed in seguito condannata, dopo aver confessato entrambi i capi di imputazione. Dalla sua deposizione sono emersi anche altri particolari scabrosi della vicenda. Su Snapchat infatti i due si scambiavano regolarmente dei messaggi. Proprio sullo stesso social-network la professoressa spediva delle foto piccanti al suo giovane amante. Peterson è stata cacciata dalla Scuola dove insegnava. Inoltre è stata destituita dalla carica di insegnante, sospesa a tempo indeterminato e non sa quando e se potrà tornare ad insegnare.

La professoressa innamorata, è apparsa provata dalla relazione

Dopo essere stata scoperta dalla madre del giovane, la professoressa ha mandato un nuovo messaggio al ragazzo in cui confessava di essersi innamorata di lui, e di sentirsi cambiata dalla relazione avuta con il 14enne.

Non si sa se per giustificare in qualche modo il suo comportamento o, probabilmente, per scampare alla denuncia presso le autorità da parte della madre. Durante il processo comunque la donna non è apparsa cambiata. I media locali infatti, che hanno seguito tutta la vicenda, l'hanno descritta come assente, apatica, priva quasi di sentimenti.

Forse nella sua coscienza sta emergendo qualche rimorso per aver abusato del suo giovane alunno. La difesa della professoressa invece sta insistendo su un'altra pista. Proprio per cercare di discolpare la sua assistita infatti sta incentrando la vicenda sull'uso di psicofarmaci che avrebbe indotto nella 27enne il desiderio irrefrenabile di consumare dei rapporti sessuali con il minorenne. La donna ora attende il giudizio in via definitiva per una pena che va da un minimo di 5 ad un massimo di 10 anni.