Si continua ad indagare sulla vicenda di Desirée Mariottini, ragazza di 16 anni di Cisterna di Latina morta la scorsa settimana in circostanze ancora da chiarire. Al momento, il gip ha deciso di arrestare 3 delle quattro persone fermate nelle scorse ore: quest'ultimi avevano assicurato alla ragazza che il mix di sostanze da lei ingerite non fosse nient'altro che del metadone, ma in realtà così non era. In base a quanto riportato dagli inquirenti, la ragazza morta nell'edificio fatiscente del quartiere romano di San Lorenzo si trovava in uno stato di astinenza e sarebbe stata invogliata ad assumere il mix fatale.

Le forze dell'ordine stanno inoltre indagando sulle 7-8 persone che si trovavano all'interno dell'edificio e che non hanno chiamato i soccorsi.

Si indaga su chi non chiamò il 118

Gli inquirenti stanno verificando le posizioni delle persone presenti all'interno dello struttura che, vedendo stare male Desirée Mariottini, non chiamarono il 118. Un testimone, che avrebbe dato acqua e zucchero alla ragazza per farla riprendere, avrebbe rivelato che intorno a Desirée erano presenti circa 7-8 persone che non prestarono soccorso e che non si rivolsero al 118 per chiedere aiuto. Per alcuni potrebbe configurarsi il reato di omissione di soccorso o addirittura di favoreggiamento.

Le forze dell'ordine stanno inoltre ricercando i pusher che fornivano la droga agli immigrati coinvolti nell'omicidio.

Sono in corso delle indagini per capire da dove arrivasse quella droga, non è escluso che il fornitore possa essere un italiano. Attualmente infatti, è ricercato un uomo italiano che, secondo testimoni, avrebbe ceduto parte della droga ai 4 migranti.

Si attendono gli esiti dell'esame del Dna

Come afferma il gip, all'interno del palazzo di via dei Lucani era possibile reperire qualsiasi tipo di sostanza stupefacente.

Un testimone ha infatti raccontato che quel luogo era diventato un vero e proprio supermercato per tutti i tipi di droga. Le autorità sono in attesa degli esami del Dna, i cui risultati arriveranno entro qualche settimana, per capire se oltre alle persone attualmente arrestate ce ne sono state altre che hanno preso parte agli abusi sulla ragazza.

Yusif Salia, il cittadino ghanese fermato il 26 ottobre a Foggia, dopo la morte di Desirée, si era dato alla fuga. Al momento del fermo, i poliziotti lo hanno trovato in possesso di metadone e dei suo oggetti personali. Nei prossimi giorni l'uomo verrà sentito dal gip.