È finalmente finito l’incubo in cui una ragazza di 17 anni stava vivendo da un anno: la giovane residente in provincia di Roma è stata infatti liberata ieri dal Gay Center, al quale aveva raccontato tutto ciò che stava succedendo. I cattivi di questa brutta storia sono i suoi genitori i quali la tenevano segregata in casa dove oltretutto la figlia era vittima di violenze. La motivazione di tale brutalità è semplicemente che la ragazza aveva dichiarato di essere omosessuale quando si è accorta di essersi follemente innamorata di una sua coetanea.

Da quel momento in poi la sua vita è diventata uno squallore.

“Ti sistemiamo noi brutta lesbica che non sei altro”: è questa una delle tante frasi con cui i genitori si sfogavano su di lei mentre la picchiavano. La sua non era più vita in quanto la ragazza non poteva più uscire e, quando i genitori la lasciavano a casa da sola, chiudevano la porta a chiave in modo tale che lei non avesse modo né di uscire né di far entrare nessuno.

L'intervento delle forze dell'ordine

Questo atteggiamento aveva portato la giovane a scappare per la prima volta di casa ancora qualche mese fa, momento in cui si era messa in contatto con le forze dell’ordine denunciando madre e padre per gli atti subiti. Le forze dell’ordine però, invece di assecondare la ragazza, hanno sottovalutato la cosa e l’hanno riconsegnata ai genitori rigettandola in un incubo ancora più grande di prima.

L'importanza dell'app Speakly

Fortunatamente però questa volta la giovane è riuscita a mettersi in contatto con il Gay Center attraverso la chat anonima Speakly. Quest’ultimo è un canale attivato tramite la collaborazione del ministero dell’Istruzione dedicato ai minori gay, lesbiche e transgender. Scaricando l’applicazione qualsiasi persona può mettersi in contatto con dei volontari che sono lì appositamente per chiacchierare con chi ne ha bisogno.

Nello scorso anno sono state totalizzate ben 20 mila richieste e 400 di queste sono state di persone che cercavano aiuto perché vittime di violenza. È questo quindi il caso della ragazza romana che, dopo aver comunicato di aver già denunciato alle autorità quanto stava accadendo all’interno delle mura di casa, ha fatto scattare l’Oscard, l’osservatorio di polizia e carabinieri contro le discriminazioni.

Questi si sono diretti presso l’abitazione prelevando la ragazza e portandola in una struttura dedicata ai minori dove ha ripreso anche studiare. La madre è stata denuncia per maltrattamento e sequestro di persona.