Era stata segregata in casa dai suoi stessi genitori perché lesbica. La notizia shock arriva da Albano Laziale (in provincia di Roma) da una famiglia italiana. La ragazza, di 17 anni, è riuscita a scappare definitivamente la settimana scorsa grazie alla Polizia di Albano Laziale e a raccontare la sua triste vicenda al Gay Center.

L'omosessualità della figlia ha indotto due genitori a chiuderla a chiave in casa

Sembra che i genitori di questa ragazza 17enne, entrambi impiegati di 50 anni, avessero scoperto l'omosessualità della figlia leggendo alcuni messaggi che la giovane si scambiava con la sua compagna coetanea.

Così i due avevano deciso di rinchiuderla in casa, senza darle la possibilità di uscire. Quando entrambi non c'erano, la chiudevano in casa a chiave in modo tale da toglierle ogni via di fuga. Era riuscita a scappare una prima volta, ma la polizia l'ha riconsegnata alla famiglia senza curarsi della grave discriminazione di cui era vittima. Lei non si è data per vinta: ha chiamato il Gay Center, il quale a sua volta ha allertato il supporto Oscad (Osservatorio di polizia e carabinieri contro le discriminazioni). Alla fine la ragazza è stata liberata dai genitori aguzzini e ospitata in una struttura protetta per minori.

E' necessaria una legge che tuteli gli omosessuali adeguatamente

L'intera vicenda ha fatto scattare l'allarme anche da parte delle forze dell'ordine, che hanno aperto un'indagine affidata alla polizia di Albano Laziale con la collaborazione della Procura di Velletri.

Un episodio orribile, che ha sollevato l'attenzione del portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo, che ha divulgato la storia e ha commentato la gravità della situazione facendo appello al governo affinché promulghi una legge contro l'omotransfobia che preveda anche una formazione per il personale addetto alla pubblica sicurezza (siccome durante la prima fuga le forze dell'ordine non hanno provveduto adeguatamente).Fabrizio Marrazzo inoltre avverte che se non saranno ascoltati, il Gay Center inviterà la comunità gay ad uno sciopero in data 17 ottobre in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omofobia.

Sono ormai moltissimi i casi (anche non dichiarati pubblicamente) in cui le famiglie stesse non accettano i propri parenti soltanto perché hanno un orientamento sessuale che non corrisponde alle aspettative. E' bene intervenire in modo deciso e ufficiale per la garanzia dei diritti umani.