Oristano, 18 ottobre – A distanza di più di un mese dalla scomparsa del giovane Manuel Careddu è stato rinvenuto nella giornata di ieri presso le campagne di Ghilarza, in provincia di Oristano, il suo cadavere, che secondo quanto dichiarato sarebbe stato fatto a pezzi dopo un probabile colpo fatale scagliato dagli assassini nella parte anteriore del cranio. Secondo alcune indiscrezioni ad indicare il luogo di sepoltura del cadavere sarebbe stato uno dei 5 ragazzi arrestati per l’omicidio del 18 enne.

Manuel era scomparso misteriosamente nella giornata dell’undici settembre.

Secondo quanto dichiarato dalle Forze dell’Ordine il ragazzo sarebbe stato ucciso proprio quel giorno e successivamente - si parla di una distanza di due giorni - sarebbe stato seppellito all'interno di una fossa situata in un terreno di proprietà di uno dei presunti assassini condotti in carcere a distanza di un mese dalla scomparsa del giovane ed incastrati grazie a delle intercettazioni telefoniche. Secondo quanto rinvenuto all'interno dei tabulati telefonici i 5 assassini meditavano di compiere un ennesimo omicidio, ma questa volta la vittima sarebbe stata la madre del 18 enne. Uno degli assassini infatti meditava di acquistare una pistola e di uccidere la donna qualora avesse ricevuto un’ennesima denuncia.

Il movente e le dinamiche dell'omicidio

Secondo quanto dichiarato, proprio alle prime luci dell’alba nella giornata di mercoledì 17 ottobre carabinieri e vigili del fuoco si sarebbero recati nel luogo del ritrovamento del cadavere e dopo alcune ore di scavi avrebbero rinvenuto i resti del corpo della vittima fatto a pezzi e con la parte anteriore del cranio lesionata da una presunta picconata.

Nelle vicinanze del luogo di ritrovamento dei resti è stata rinvenuta una scarpa che sarà analizzata nella giornata odierna.

Il cadavere è stato sotterrato ad una profondità di circa mezzo metro ed è stato seppellito all'interno del terreno appartenente alla famiglia del 20 enne Christian Fodde, uno degli “amici” della vittima, arrestato insieme ai coetanei Rinaldo Carta e Matteo Sadda.

Coinvolti nell'omicidio anche due minorenni tra cui una ragazza. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dal Gip di Oristano, l’omicidio sarebbe avvenuto probabilmente nei pressi dei campi situati vicino al lago Omodeo e successivamente il cadavere sarebbe stato trasportato e seppellito. Dai vari interrogatori effettuati dalle Forze dell’Ordine il movente dell’omicidio sarebbe di natura economica: gli assassini infatti avevano un debito con Manuel che avrebbe venduto loro della marijuana senza ricevere alcun compenso.

L'appello della madre della vittima

Secondo quanto emerso dalle indagini sarebbe stato proprio uno dei cinque assassini di Manuel a confessare l’omicidio e l’occultamento del cadavere, probabilmente spinto dai vari appelli effettuati dalla madre della vittima, Fabiola Balardi, che sin da subito aveva esortato gli inquirenti ad indagare sugli amici del figlio definiti dalla stessa "bugiardi" e successivamente aveva provato a spronarli a svelare dove avessero seppellito Manuel, così da poterle dare almeno una tomba sulla quale piangere. Nei prossimi giorni il magistrato disporrà l’autopsia sul cadavere che fornirà tutti gli elementi utili per ricostruire l’intera dinamica del delitto.