Nonostante la morte di Chris Cornell, cantante dei Soundgarden, sia avvenuta nel 2017, ancora oggi si continua a parlare della sua scomparsa: sempre difficile risalire a una verità certa, che possa zittire definitivamente ogni voce e teoria cospirazionista sulla sua morte.
E il musicista statunitense, a cui recentemente è stata dedicata una statua a Seattle, sua città natale, sembra non avere pace.
La moglie denuncia il medico
La moglie sembra molto attiva sul piano legale: secondo il magazine TMZ, la vedova Vicky ha deciso di denunciare il medico curante di Chris per avergli prescritto un numero troppo alto di farmaci negli ultimi due anni di vita, senza neanche sottoporlo a visite, o fargli fare esami in laboratorio, senza ogni accertamento che dichiarasse che Chris fosse in pericolo
Nella denuncia il dottor Robert Koblin è sotto accusa per la prescrizione del farmaco Lorazepam, che avrebbe, si legge nella denuncia, "aumentato il rischio di suicidio", e ne avrebbe compromesso la sua capacità di giudizio, oltre che il pensiero razionale.
Questo tipo di ansiolitico infatti venne trovato dopo l'autopsia tra le sostanze presenti nel corpo dell'artista.
Uso eccessivo di Lorazepam
Ed è sempre TMZ a riportare che la vedova di Cornell accusa il medico anche di non aver mai messo al corrente il cantante dei rischi del suicidio, e di altri effetti indesiderati legati a un uso eccessivo e prolungato del farmaco in questione. La prescrizione, quindi, sarebbe stata concessa troppo facilmente, senza che ci fossero necessità mediche che la giustificassero, e senza monitorare da vicino il paziente.
Bisogna ricordare inoltre che lo scorso mese di agosto Michael Hunter, uno specialista di esami autoptici, ha evidenziato una nuova ipotesi sulla possibile morte dell’artista: Hunter sostiene infatti come Cornell potrebbe essere stato colpito da una commozione cerebrale la notte precedente alla sua morte.
E lo specialista ha sottolineato come un trauma simile possa causare modifiche comportamentali e veloci cambi e sbalzi d'umore.
La replica del medico
Il dottor Koblin ha rifiutato le accuse che gli sono stato rivolte, e dichiara di non aver affatto trattato con superficialità il suo paziente: nega di avergli somministrato farmaci rischiosi, e lo fa tramite una dichiarazione del suo legale James Kjar: "Il Dr.
Koblin è un dottore competente e coscienzioso che aveva un eccellente rapporto medico / paziente con il signor Cornell e con gli altri membri della sua famiglia. Gli esperti che ho consultato sostengono che il trattamento del dott. Koblin fosse all'interno degli standard terapeutici questa comunità e non era un fattore sostanziale nell'aver provocato il suicidio del signor Cornell".
In attesa di saperne di più non resta che ascoltare la sua musica. Tra non molto, il prossimo 16 novembre, uscirà il suo album postumo, da cui è estratta questa straziante When Bad Goes Good. La sua voce la potremo riascoltare anche tra un po' di tempo, quando potrebbe uscire nuovo materiale inedito degli Audioslave, altra band in cui Cornell ha militato insieme a Tom Morello.
Non bisogna nascondere che ultimamente si cerca di far resuscitare lo spirito del grunge, con una reunion dei Nirvana, un ultimo tentativo per rivivere quegli anni fantastici del Seattle Sound.