Al momento, i negoziati tra gli USA e la Corea del Nord (nella persona del suo leader supremo Kim Jong-Un, 34 anni) sono in una fase di stallo. Proprio per questo, sembra che il dittatore sia tornato a muoversi nella direzione per lui più familiare, ovvero, quella degli armamenti. I media locali hanno comunicato recentemente il successo riguardante una nuova arma tattica ad alta tecnologia, di cui non si conoscono ancora i particolari. Il test sarebbe avvenuto alla presenza del dittatore in persona. L'uso del termine 'tattico', come fa notare anche l'Ansa, lascerebbe intendere che stavolta non si tratti dei 'soliti' dispositivi nucleari o missili a lungo raggio.

Strumenti di morte simili, in passato, erano stati facilmente rivelati da paesi vicini come il Giappone o la Corea del Sud, USA a parte. Sembrava ieri, ma è già passato un anno dal lancio del missile balistico intercontinentale che, a detta di Pyongyang, sarebbe stato in grado di raggiungere in pochissimo tempo qualsiasi stato degli USA.

Corea del Nord, Mike Pence: 'Fatti grandi passi avanti'

Nonostante l'America guardi ancora con una certa premura ed attenzione ai recenti sviluppi in Corea del Nord, il vicepresidente Mike Pence, trovatosi di recente a Singapore per gli eventi dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico, ha affermato che Washington e Pyongyang hanno fatto insieme grandi progressi, lasciando intendere che rispetto a prima, i rapporti siano migliorati.

Tuttavia, c'è ancora molto da fare. Il Dipartimento di Stato ha esternato la sua fiducia nei riguardi della dichiarazione congiunta di Singapore firmata da Donald Trump e Kim Jong-Un. Quest'ultimo, seppur vagamente, aveva dato la sua promessa che avrebbe lavorato, con l'obiettivo di denuclearizzare totalmente la penisola coreana.

Kim Jong-Un: al lavoro per sbloccare l'impasse

Certo è che Kim Jong-Un stia lavorando per sbloccare l'impasse. E' bene ricordare come dopo l'incontro tra lui e Trump, le sanzioni sulla Corea del Nord si siano alleggerite. Un evento questo, estremamente importante per la sopravvivenza economica dello stato asiatico.

Dopo di ciò, anche Cina e Corea del Sud hanno dimostrato un disgelo nei confronti di Pyongyang: la prima con il programma di sviluppo (a dir poco ambizioso) della città di Sinuiju, la seconda tramite il lancio di progetti congiunti tra le due Coree.

E già si parla intanto di un nuovo summit Usa-Corea del Nord nel corso del 2019. A ricordare il nuovo incontro è stato lo stesso vicepresidente Pence, ma fino ad allora, gli USA agiranno con la 'massima pressione'.