Nelle scorse ore, la Polizia Ferrovia di Lecco ha svelato i dettagli di una vicenda incredibile che ha visto protagonisti tre giovanissimi: 2 sedicenni ed un diciannovenne. Qualche giorno fa, il gruppetto - organizzato come una vera baby gang - ha minacciato e rapinato un ragazzino. Tutto è iniziato quando uno dei 3 adolescenti, scoperto con della droga dal padre, ha deciso di scappare di casa.

La fuga da casa

La scorsa settimana un sedicenne è stato sorpreso con della droga dal padre. L'uomo, invece di limitarsi ad una bella sgridata, lo ha portato dai carabinieri; il ragazzino, arrabbiato con il genitore, ha deciso quindi di "fargliela pagare" e ha organizzato la sua fuga: pensava di raggiungere Milano e poi, con un amico, lasciare l'Italia.

Un progetto impegnativo che si è scontrato subito con la dura realtà.

Venerdì scorso, gli uomini della Polfer, nel corso di un normale controllo tra binari della stazione ferroviaria di Lecco hanno notato, sulla banchina 3, un ragazzino. Gli agenti gli si sono avvicinati in quanto assomigliava ad un giovane di cui, qualche giorno prima, era stata denunciata la scomparsa. Dopo avergli controllato i documenti, i militari, si sono resi conto che era proprio il ragazzo scappato di casa.

Il giovane "fuggiasco" ha quindi confidato agli agenti le motivazioni del suo gesto.

La pistola da soft air e la carta d'identità

La vicenda, però, si è fatta subito complicata: gli agenti hanno infatti scoperto che il ragazzino, prima di lasciare la sua abitazione, aveva sottratto al padre la pistola da soft air e aveva nel portafogli due carte d'identità.

Oltre al suo documento, infatti, era in possesso anche della carta d'identità di un coetaneo. “E’ di un compagno di classe” aveva provato a giustificarsi, il sedicenne. Dopo un rapido controllo, però, era emerso che il legittimo proprietario del documento aveva denunciato di essere stato rapinato da 3 giovani della zona.

La rapina

Il fiuto investigativo degli agenti Polfer, dunque, non li aveva traditi e, in seguito ad ulteriori accertamenti, avevano scoperto che la mattina prima, il sedicenne con due complici, era salito su un treno (che dalla provincia di Milano portava a Lecco) e aveva obbligato un coetaneo a consegnargli il portafogli (con carta d'identità e 120 euro in contanti) e il telefono cellulare.

Per "convincerlo", la baby gang, non aveva avuto problemi a mostrargli la pistola da soft air e un tirapugni.

Il ragazzino "ritrovato" in stazione, sottoposto a fermo, è stato accompagno a Pavia, in comunità. Il suo complice sedicenne, riconosciuto dalla vittima, invece, se l'è cavata con una denuncia.

Il terzo componente della gang, infine, è stato identificato grazie alle telecamere di videosorveglianza. E' un 19enne di origini straniere - ma con regolare passaporto italiano- e, in seguito al fermo a cui è stato sottoposto, dovrà rispettare l'obbligo di dimora a casa del padre.