Tragedia famigliare ad Aosta, dove una madre ha tolto la vita ai suoi figli di 7 e 9 anni tramite un'iniezione letale. La donna, infermiera, ha somministrato tramite una siringa probabilmente del veleno o un cocktail di farmaci ai suoi bambini per poi togliersi la vita.

Aosta, madre uccide i figli e poi si ammazza

La donna, Marisa Charrère di 48 anni, prima del folle gesto ha lasciato due lettere. L'episodio è avvenuto nel centro di Aymavilles (Aosta) a pochi chilometri dal capoluogo di regione. La madre assassina, infermiera del reparto di cardiologia dell'ospedale aostano, ha così ucciso i figli Nissen di 7 anni e Vivien di 9 presumibilmente tramite un cocktail di farmaci letali, prelevati dall'ospedale dove lavorava.

L'allarme è stato dato dal marito, Osvaldo Empereur, un forestale in servizio in Val d'Aosta che rientrando in casa ha visto i corpi senza vita di tutta la famiglia. La squadra mobile, intervenuta sul posto, ha rinvenuto due lettere lasciate dalla donna 48enne nelle quali affermava di non riuscire più ad affrontare la vita con le sue difficoltà.

Le autorità hanno disposto l'autopsia sui cadaveri, soprattutto per capire cosa ha ucciso le piccole vittime. Il sindaco della piccola cittadina è rimasta sgomenta e in lacrime ha detto: "È una tragedia troppo, ma troppo grande, c'è solo tanto dolore...li ho visti l'ultima volta sabato, sembrava tutto normale". La famiglia è molto conosciuta nella zona, il passato della madre assassina è anch'esso pieno di tragedie e dolore: l'infermiera aveva perso il padre in giovane età per un incidente stradale, nel 2000 perse anche il fratello, sempre per strada, mentre stava togliendo della neve sulla strada regionale di Cogne.

Questa piccola regione non è nuova a questo genere di tragedie, tutti ricordano infatti il caso Cogne del 2002 quando Annamaria Franzoni uccise suo figlio di 3 anni.

La madre era lucida e nessuno poteva immaginare una cosa simile

I vicini di casa negano di aver mai visto la donna depressa, "non ha mai dato avvisaglie" sostengono.

Inoltre chi abitava vicino a loro neppure li ha mai sentiti litigare, "era una famiglia modello, affiatatissima, mai uno screzio. I bambini giocavano spesso nel cortile, con la bici andavano in montagna" sostiene Simone Reitano, vicino di casa. Gli ultimi sms della donna con le sue colleghe di lavoro non lasciavano trasparire nulla, "era lucida e tranquilla" affermano le altre infermiere dell'ospedale.