Giuseppe Marchesano, questo il nome del giovane di 27 anni trovato morto nella sua abitazione di Montopoli Valdarno, nella provincia di Pisa. Di lui, come riferisce la stampa locale, si erano perse le tracce fin da venerdì pomeriggio. La causa della morte sarebbero quattro colpi d'arma da fuoco, così come accertato dai carabinieri e dal medico legale durante una prima ricognizione cadaverica sul posto. Il corpo, infatti presentava 4 fori di proiettile, di cui almeno tre alla testa e uno alla gamba sinistra. Da un primo sopralluogo, nell'abitazione non sarebbero state trovate armi da fuoco.

La scomparsa del giovane

Come riferisce il quotidiano "La Nazione", il giovane abitava da solo in frazione Castel del Bosco. Secondo le prime ricostruzioni sarebbe uscito la mattina di venerdì 9 novembre per recarsi al lavoro, dopodiché sarebbe rientrato a casa verso le ore 15:00. Da quell'ora non lo avrebbe visto più nessuno. Marchesano era un perito meccanico e lavorava presso una ditta tedesca di riparazione e manutenzione di carrelli elevatori e muletti. A detta di vicini e conoscenti era una persona estremamente riservata e schiva.

Nessuno si sarebbe mai immaginato di trovarsi davanti alla scena che si è offerta agli occhi dei carabinieri e degli operatori sanitari all'interno dell'abitazione.

L'allarme per la sua scomparsa era stato dato da amici e familiari che non riuscivano a mettersi in contatto con il giovane perito meccanico.

Le ipotesi degli inquirenti sulla causa della morte

Sulle cause della morte del giovane Marchesano, nato a San Miniato, stanno indagando i carabinieri. Dalla scena che si è presentata a soccorritori e inquirenti sarebbero necessari ulteriori approfondimenti, per cui nessuna ipotesi potrebbe essere esclusa al momento.

Comunque i militari starebbero pensando ad un omicidio. Le motivazioni del presunto delitto e, soprattutto, chi lo avrebbe commesso, sarebbero ovviamente tutte da chiarire. Il comandante Gennaro Riccardi della Compagnia Carabinieri di San Miniato che conduce le indagini mantiene uno stretto riserbo. Da quel poco che è trapelato, i militari dell'Arma avrebbero immediatamente avviato accertamenti ed ispezionato anche il furgone dell'azienda tedesca per cui Giuseppe Marchesano lavorava.

Il mezzo, infatti, era parcheggiato vicino all'abitazione del giovane ed era utilizzato dallo stesso per motivi di lavoro. Sarebbero stati sentiti anche i vicini di casa per ricostruire il suo profilo e il contesto sociale in cui viveva. Insieme al giovane perito meccanico, nell'appartamento di Castel Del Bosco, viveva saltuariamente anche una sorella di Marchesano; gli inquirenti, pertanto, avrebbero esteso le indagini anche alla sua vita familiare.