I resti ossei ritrovati nel seminterrato della Nunziatura Apostolica appartengono ad un individuo di sesso maschile e risalgono ad una datazione che non coincide con il 1983 (anno in cui è scomparsa la giovane Emeanuela Orlandi) ma al 1964. È quanto emerge dalle prime analisi fatte dalla Procura di Roma che rivela anche che essendo i resti di un uomo non appartengono neanche alla piccola Mirella Gregori. Le famiglie delle due ragazze però sono ancora in attesa dell'estrazione e della comparazione del profilo genetico.

Le ossa sono di un uomo e sono datate al 1964

Le ossa che sono state ritrovate sotto la pavimentazione della Nunziatura Apostolica in villa Giorgina da alcuni operai sono di un uomo - e non di una donna o più donne, come detto in un primo momento. Le analisi effettuate fino a questo momento inoltre rivelano che la datazione delle ossa è di un periodo precedente quello del 1983, anno della scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, ovvero del 1964. Sfumano così le prime speranze delle famiglie delle due giovani scomparse 35 anni fa, anche se la famiglia Orlandi precisa che è ancora in attesa dell'estrazione e della comparazione del DNA delle ossa ritrovate. In merito a questo, Pietro Orlandi ha organizzato a Roma una manifestazione insieme a moltissime famiglie di persone scomparse senza lasciare alcuna traccia per poter protestare contro i criminali rimasti impuniti.

Probabilmente il sospetto di un insabbiamento da parte delle alte sfere ecclesiastiche non è ancora stato del tutto mitigato.

Le analisi stanno proseguendo per poter dare un nome alle ossa

Essendo state comunque trovate delle ossa umane, ed essendo le autorità italiane allertate per il sospetto di omicidio, le analisi continuano per poter dare finalmente un volto e un nome all'individuo cui appartengono i poveri resti.

Si attendono dunque gli esiti dell'esame del DNA per l'accertamento dell'identità dell'individuo, proprio come lo sta attendendo Pietro Orlandi, e i risultati delle analisi delle caratteristiche fisico-chimiche del terreno in cui sono state trovate. Un esame di grande importanza, che potrebbe far comprendere se le ossa siano sempre state lì oppure siano state spostate in un momento successivo. Il Vaticano per il momento ribadisce soltanto che l'associazione fra le ossa ritrovate e il nome di Emanuela sarebbe stato fatto dalla stampa stessa, ovvero da nessuna delle loro fonti.