L'inchiesta giornalistica de "Le Iene" che ha portato alla luce la storia di un ex operaio che avrebbe lavorato in nero per l'azienda del padre di Luigi Di Maio, ha acceso il dibattito non solo nel mondo politico, ma anche tra l'opinione pubblica. In particolare, molti elettori del Movimento 5 Stelle si sono scagliati contro il programma di Italia 1, accusandolo di andare a cercare il classico "pelo nell'uovo" pur di gettare fango sul vicepremier. Ma anche Salvatore Pizzo è finito nel mirino delle critiche perché, secondo alcuni utenti dei social network, si sarebbe ricordato di aver lavorato senza regolare contratto soltanto adesso, mentre in precedenza gli aveva fatto comodo accettare quella situazione.
Nel frattempo, su Facebook ha iniziato a circolare un post nel quale si sosteneva che "Le Iene" avessero montato un servizio non veritiero, poiché Pizzo in passato sarebbe stato un candidato per il Partito Democratico. Alla luce dei fatti, però, è emerso che si trattava della più classica delle Fake News, perché l'uomo immortalato nella foto è un'altra persona, Leonardo Marras, il quale è intervenuto per confermare la falsità della notizia.
La bufala: L'ex operaio è del PD
Una nota pagina Facebook ha fatto circolare sul social network un post, nel quale si affermava che Salvatore Pizzo, l'operaio che a "Le Iene" ha denunciato di aver lavorato per la ditta del padre di Di Maio senza un regolare contratto, in realtà sarebbe stato un esponente del Partito Democratico, candidatosi addirittura alle elezioni nel 2014.
In realtà, guardando bene l'immagine, dopo un po' di tempo ci si è resi conto che si trattava di una bufala, anche e soprattutto perché l'uomo indicato come Pizzo è, in realtà, Leonardo Marras, capogruppo del PD per la regione Toscana. Proprio quest'ultimo è intervenuto in prima persona per raccontare la verità, affermando: "Quanto ci vuole per finire nella macchina del fango dei moralisti da tastiera?
Giusto il tempo di fare una grafica con informazioni false!".
Anche la redazione de "Le Iene", venuta a conoscenza della fake news che di fatto stava screditando il lavoro degli inviati e soprattutto di Filippo Roma, protagonista dell'intervista all'ex operaio, ha chiarito immediatamente la situazione sia su Facebook che sul sito ufficiale della trasmissione.
Innanzitutto, nella smentita dello show di Italia 1 è stato ricordato il commento che ha accompagnato il falso post: "Le Iene questo non l'hanno detto! L'operaio che ha accusato il padre di Di Maio era candidato nel 2014 col PD". Dopo aver ricordato che in un battibaleno la foto ha raccolto circa 7mila condivisioni, è stato ribadito che l'uomo raffigurato nell'immagine non è affatto l'ex dipendente dell'azienda del padre del vicepremier, bensì Leonardo Marras che, tra le altre cose, si è candidato con il Partito Democratico nel febbraio di quest'anno.
Inoltre la redazione del programma ha chiarito che la foto è stata diffusa da Fanpage M5S, una pagina che non è ufficialmente appartenente ai pentastellati.
Infine, per rivendicare la bontà del loro lavoro, "Le Iene" hanno parlato di: "Un'infilata di bugie costruite ad hoc, come se tre menzogne potessero diventare una verità. Giusto per dare ai leoni da tastiera e alla macchina del fango uno strumento per spargere altro odio. E per attaccare la nostra trasmissione e l'ottimo lavoro di inchiesta fatto da Filippo Roma e Marco Occhipinti".
Gli insulti riservati a Le Iene
Dopo aver appreso dell'inchiesta de "Le Iene", molti simpatizzanti del Movimento 5 Stelle hanno dimostrato di non aver gradito l'operato degli inviati del programma. Infatti, in seguito alla pubblicazione su Facebook di un estratto del servizio, sono arrivati diversi attacchi e critiche.
Ad esempio, qualcuno ha definito "sciacalli" e "ridicoli" i giornalisti della trasmissione di Italia 1, ritenendo che l'intervista a Salvatore Pizzo sia stato semplicemente un modo per "mettere in cattiva luce il M5S".
Ma c'è stato anche chi si è spinto oltre, scrivendo: "Più fate 'sti servizi, e più ci rafforzate l'idea che i Cinque Stelle sono sulla strada giusta". Decisamente duri i toni contro Filippo Roma: "E dopo questo servizio - ha commentato un utente - Filippo Roma guarderà i suoi figli negli occhi e gli dirà, io sono una pu***na al servizio di un'informazione squallida". Invece, tra le critiche maggiormente mosse a Salvatore Pizzo, c'è stata quella secondo cui sarebbe stato troppo facile denunciare il fatto soltanto oggi, a quasi 9 anni di distanza, poiché probabilmente in precedenza gli aveva fatto comodo intascare i soldi del suo impiego presso l'azienda di Di Maio pur senza un regolare contratto.
Infine non è mancata l'accusa a "Le Iene" di essere una trasmissione politicizzata, perché non avrebbe mai realizzato inchieste su diversi casi scottanti quali quelli legati a Matteo Renzi, Marco Carrai e Dario Nardella, puntando invece a "cercare il marcio" soltanto nel Movimento 5 Stelle.