Quando, sul finire del 2017, venne alla luce il loro primo figlio, Adam Thomas, 22 anni e Claudia Patatas, 38 anni, decisero di chiamarlo Adolf Hitler, proprio in onore del fuhrer. Oggi, la coppia neonazista - originaria dell'Oxfordshire - è stata condannata con un terzo militante per per istigazione all'odio e per la diffusione di idee neonaziste, a stampo razzista o comunque improntate al suprematismo bianco di matrice americana. Il verdetto di colpevolezza è stato pronunciato dalla Birmingham Crown Court, nella regione Midlands, nel cuore del Paese.

Il processo

Adam Thomas, la sua compagna, Claudia Patatas ed un loro complice, Daniel Bogunovic (ventisettenne di Leicester), rischiano fino a 10 anni di carcere. Tutti e tre, infatti, risultano essere stati membri di National Action, sigla dichiaratamente neonazista e indicata come "terrorista".

Tutto è iniziato quando, l'anno scorso, le autorità scoprirono che Adam Thomas, d'accordo con la compagna, aveva chiamato suo figlio Adolf Hitler. Gli investigatori, dunque, avevano avviato le indagini e, durante una perquisizione dell'abitazione della coppia avevano rinvenuto un manuale per preparare attentati terroristici, alcune bandiere con la svastica, una bandiera confederata americana e diverse armi.

Nel corso del processo sono state, inoltre, mostrate diverse fotografie ritraenti Adam Thomas con in braccio il suo bebé "mascherato" da componente del Ku Klux Klan. Gli imputati, in un primo momento, avrebbero minimizzato parlando di un semplice "gioco" e spiegando che, in Portogallo (paese natio di Claudia Patatas) il nome Adolf è molto diffuso.

Poi, però, si son confessati apertamente "razzisti" e pronti a dar vita ad una "guerra santa" contro ebrei, neri, asiatici e gay.

Gli altri sospettati

Il gruppo National Action è stato messo al bando nel 2016, ma secondo gli investigatori, è subito "risorto" con diverse denominazioni.

Nel corso dei prossimi mesi, altri componenti della cellula, verranno giudicati.

Tra di loro vi sono anche 3 amici dei condannati. Le indagini, come ha precisato la stampa britannica, hanno coinvolto alcuni militari dell'esercito di Sua Maestà, Tre di loro, sarebbero stati avvicinanti agli ambienti di estrema destra dal caporale Mikko Vehvilainen, 34 anni. L'uomo, reduce decorato dell'Afghanistan, lo scorso marzo è stato condannato a 8 anni di carcere in quanto si è reso promotore di attività e progetti razzisti. L'ex Royal Anglian Regiment ha ammesso di aver voluto creare una piccola milizia armata e di essere un assertore dell'idea di "una guerra di civiltà fra razze".