Ci sono nomi ispirati a cantanti, calciatori ed anche politici. Spazio, dunque, alla fantasia quando si tratta di scegliere il nome per un bambino appena nato, tutto diventa lecito, o quasi. Perché chiamare un bambino con il nome e cognome di uno dei personaggi storici più temuti e bollato dalla storia stessa come 'tiranno' o 'criminale' oltrepassa decisamente il limite del lecito. Questo accade in Gran Bretagna, dove una coppia ha chiamato il proprio bambino 'Adolf Hitler'. Gli stessi genitori del piccolo Hitler sono stati però condannati e tra i vari capi d'accusa figurano istigazione all'odio e diffusione di idee neonaziste, razziste ed improntate al suprematismo bianco.
La condanna di tre militanti di estrema destra
I giudici della Birmingham Crown Court, nella regione delle Midlands, hanno condannato Adam Thomas, 22 anni, Claudia Patatas, 38 anni e Daniel Bogunovic, 27 anni. I primi due sono il padre e la madre del piccolo Adolf Hitler Thomas, entrambi originati delle Midlands. Il terzo è invece di Leicester. Per i tre, l'accusa è di aver fatto parte di National Action, movimento dichiaramente neonazista che venne messo fuori legge due anni fa nel Regno Unito. Il movimento di estrema destra è comunque rinato sotto diverse denominazioni. Tra le foto più agghiaccianti della coppia con il piccolo dal nome tanto infausto, una ritrae Adam Thomas, il padre, con il bimbo in braccio mentre lo culla indossando il classico cappuccio da esponente del Ku Klux Klan.
L'imputato ha definito la foto in questione "soltanto un gioco", anche se in aula ha confermato di essere apertamente e dichiaratamente razzista.
National Action, il delirio del suprematismo bianco
Sotto accusa ci sono altri esponenti della cellula 'nazi' che la giustizia britannica ha definito 'terrorista' ed il cui giudizio sarà celebrato più avanti. Altre tre persone, amiche di Adam Thomas e della sua compagna, hanno già ammesso la propria colpevolezza. Le indagini su National Action sono ancora in corso ed hanno coinvolto anche tre militari dell'esercito britannico, sospettati di vicinanza ad esponenti dell'ultradestra. Leader del movimento è il 34enne Mikko Vehvilainen, caporale dell'esercito decorato durante le operazioni militari in Afghanistan in cui si era distinto tra le file del Royal Anglian Regiment.
Vehvilainen è stato condannato ad 8 anni di carcere, sentenza emessa a marzo di quest'anno, dopo aver confessato attività e progetti di stampo nazista e razzista. L'ex sottufficiale si faceva sostenitore di una 'guerra di civiltà tra le razze' alla quale si stava preparando con l'organizzazione di una milizia armata. Tra i suoi progetti anche quello di costruite un insediamenti etnico 'puramente bianco' in Galles, nel suo paese di residenza. Scopo della milizia era anche quello di tutelare sul posto la "purezza della razza".