La procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze ha emesso avvisi di garanzia nei confronti di due dottori, entrambi accusati dei reati di omicidio colposo, nell’ambito dell’inchiesta inerente il decesso del capitano della Fiorentina Calcio, il difensore Davide Astori. Secondo le prime indiscrezione del caso, dalla prime notizie trapelate, si tratterebbe di due medici professionisti, che prestano il loro lavoro presso aziende della sanità pubblica, incaricate di rilasciare i certificati medici di idoneità alla pratica di attività sportive agonistiche.
I due dottori operano uno a Firenze e l'altro a Cagliari.
Le ipotesi di reato
Secondo le ipotesi avanzate dagli inquirenti, in seguito agli accertamenti clinici eseguiti sul calciatore, deceduto lo scorso 4 marzo 2018 in una camera di un albergo di Udine, non sarebbero stati rilevati dei problemi cardiaci, che il giocatore della Fiorentina, in realtà, aveva. Dall'analisi e dell'esame della prova di sforzo a cui si sarebbe sottoposto Astori nel mese di luglio del 2016 e del 2017, emergerebbe, infatti, la presenza di evidenti extrasistole ventricolari, in particolare nel tracciato del referto medico dello scorso anno, nel quale sarebbe chiarissima una extrasistolia a due morfologie. Queste sono le notizie che sarebbero emerse dalla perizia medico-legale eseguita dal Dottore Domenico Corrado, professore ordinario del dipartimento di Scienze Cardio-Toraco-Vascolari e Sanità Pubblica presso l'Università degli Studi di Padova e tra i massimi esperti di morte cardiaca improvvisa, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze, guidata dal Procuratore generale, Dottor Giuseppe Creazzo.
Negligenza o incapacità?
A partire da alcune anomalie nel tracciato dell'elettrocardiogramma e diverse aritmie ventricolari che, con molta probabilità, si potevano curare alle prime avvisaglie, gli inquirenti vogliono appurare se la morte del difensore viola poteva essere evitata. Uno dei due iscritti nel registro degli indagati è professore ordinario di medicina interna nella regione Toscana, presso l'azienda ospedaliera universitaria di Careggi di Firenze, l'altro di Cagliari.
Intanto, attendendo ulteriori sviluppi nell'esito delle indagini, la società sportiva Fiorentina continua a mantenere il silenzio stampa nel rispetto del ricordo del capitano viola e della sua famiglia.