Sembrerebbe risolto il giallo dei droni su Gatwick, dopo Heathrow secondo scalo aeroportuale inglese, tra i primi in Europa per flusso di traffico con oltre 100mila passeggeri al giorno. Per tre giorni l'Aeroporto è rimasto chiuso, circa mille voli sono stati cancellati con disagi per oltre 140mila passeggeri e ingenti danni economici, mobilitazione dell'esercito di Sua Maestà, compresi tiratori scelti.

Velivoli a pilotaggio remoto sono stati fatti alzare in volo sulle piste di decollo e atterraggio per motivi ancora da accertare: dalla provocazione alla beffa, passando per la volontà di guastare le feste natalizie a tanta gente, suscitando del clamore mediatico.

Venerdì sera sono stati arrestati due "insospettabili": Paul Gait, 47 anni, e la moglie Elain Kirk, 54, ma lui avrebbe un alibi. Un episodio che, stando alle dichiarazioni del ministro dei trasporti britannico Chris Grayling, "non ha precedenti nel mondo".

Droni 'pazzi' in volo sull'aeroporto, arrestata coppia

Sono stati arrestati con l'accusa di uso criminale di droni: la legge inglese, infatti, vieta ai mini-aerei senza pilota di volare entro un chilometro dai confini di un aeroporto e punisce i trasgressori con pene anche fino a cinque anni di carcere. I sospettati, inoltre, potrebbero dover rispondere anche di interruzione del servizio di aviazione civile, con conseguenze sulla sicurezza delle persone e delle operazioni.

La polizia del Sussex ha reso noto che Paul Gait e la moglie Elain Kirk sono stati fermati poco dopo le 22 dello scorso venerdì, nella loro casa a Crawley, cittadina che dista otto chilometri dallo scalo inglese.

Si tratta di due insospettabili che nulla hanno a che vedere con ecoestremisti, inizialmente indiziati perché in passato c'erano state delle proteste ambientaliste contro la costruzione di nuove piste.

L'uomo sarebbe stato avvistato in tenuta fluorescente da ciclista mentre preparava il mezzo per il decollo a pochi chilometri di distanza dall'aeroporto.

Ma davvero sono loro i responsabili del caos che ha bloccato l'aeroporto, rovinato o comunque messo in forse le vacanze natalizie di centinaia di migliaia di persone, mobilitato polizia ed esercito, scatenato una bagarre politica?

Al momento sono gli unici sospettati, e dopo il loro fermo non si sono più avvistati droni sui cieli di Gatwick.

Dell'uomo si sa che è un installatore di finestre appassionato di droni ed elicotteri radiocomandati. Tuttavia, pare che abbia un alibi. Il suo principale, John Allard, ha riferito agli inquirenti che sarebbe stato al lavoro quando si sono verificati i voli pirata. In effetti le indagini sono tutt'altro che chiuse, e la polizia ha rinnovato l'appello ai cittadini di fornire qualsivoglia informazione utile. Ancora incerto anche il movente: escluso il terrorismo, si sarebbe trattato di un'azione criminale di disturbo per dimostrare come sia facile mettere in ginocchio un aeroporto. E chi l'ha compiuta c'è riuscito, a giudicare dalle centinaia di voli sospesi, ritardi, dirottamenti di velivoli verso altri aeroporti e passeggeri accampati nello scalo.

Aeroporto di Gatwick, ritorno alla normalità

L'aeroporto, precipitato nel caos mercoledì quando ci sono stati i primi avvistamenti, per poi riaprire a singhiozzo venerdì e chiudere ancora in corrispondenza di nuovi voli di droni, ha ripreso a funzionare. Ma il sito internet dello scalo avvisa i passeggeri che potrebbero esserci ancora ritardi e cancellazioni, dunque è bene consultare la propria compagnia aerea prima di mettersi in viaggio.

Inoltre non sono cessate le "contromisure" di sicurezza per contrastare nuove possibili incursioni aeree: al fine di individuare eventuali altri droni e proteggere l’aeroporto, l'esercito sta usando un sistema difensivo israeliano. Non si sono placate neanche le polemiche politiche. L'opposizione laburista contesta al governo di occuparsi troppo di Brexit e poco di sicurezza sui cieli inglesi.