Per coloro che vogliono andare a lavorare nel Regno Unito nell'anno che verrà, è bene che si tengano informati sulle nuove linee di governo Brexit in caso di temuto "no deal". Per quanto riguarda l' immigrazione il governo conservatore assicura il ridimensionamento numerico degli immigrati con un abbassamento della soglia per nuovi arrivi a 100 mila unità, contro le 280 mila registrate nel 2017.

Il ministro dell'interno Saijd Javid annuncia un sistema di immigrazione unico a partire dal 29 marzo 2019 - data in cui dovrebbe avere inizio ufficialmente la Brexit - fino all'applicazione per gradi dal 2021 al 2025.

E' previsto uno "smistamento" di personale altamente qualificato (ad esempio medici, ingegneri, etc.) per il quale sarà rilasciato un visto di 5 anni ed uno stipendio base di 30 sterline all'anno; per tutti gli altri (terziario generico) il sistema valuterà le competenze che gli immigrati possono portare in Gran Bretagna, a prescindere dal loro paese di provenienza. Per loro il visto ha la garanzia di almeno 1 anno. Per entrambe le categorie i permessi di soggiorno sono rinnovabili.

Per i residenti che sono arrivati e lavorano stabilmente nel Regno Unito prima del 29 marzo 2019 - gli italiani sono circa 700 mila - rimarranno invariati tutti i servizi di cui usufruiscono ma le intenzioni del governo britannico sono manifeste: riprendere in mano il controllo delle frontiere e rivolgersi con priorità alla manodopera nazionale.

A gennaio la firma dell'accordo fra Londra e Bruxelles

Se il governo nelle sale del Parlamento londinese sta preparando i suoi "dictat" per separarsi dalla UE, Bruxelles contro la manovra del governo d'oltremanica redige ben 14 punti per "arginare i danni causati dalla Brexit ed attivare un piano d'emergenza soprattutto per quanto riguarda il funzionamento dei servizi finanziari, del trasporto aereo, terrestre e delle dogane" spiega il vice presidente dell'esecutivo europeo Valdis Dombronvskis.

Appoggiato a gran voce dal mondo dell'economia che tuona sui costi enormi doganali che dovranno sostenere le imprese e sulla mancanza di tutela normativa di cui le stesse imprese sono prive.

Le critiche al governo di politica di Theresa May

Il Sindaco di Londra, il laburista Sadik Khan, dichiara "aberranti" le decisioni del governo capitanato da Theresa-May che a novembre ha superato il voto di sfiducia rimandendo leader, e sottolinea quanto potrebbe nuocere alla competitività lo svuotamento di personale estero nella capitale.

Così come sono altrettanto aspre le critiche da parte di alcuni esponenti del sistema sanitario britannico che non condividono le dinamiche di reclutamento del personale: infatti, non sempre le qualifiche e le specializzazioni elevate corrispondono a stipendi elevati; da parte di tutti nasce quindi spontaneo il timore che la Brexit nel futuro possa costituire un serio boomerang per l'economia dell'intera nazione.