Con l'avvicinarsi dell'ormai imminente Natale 2018, proseguono anche le iniziative "provocatorie" di alcuni parroci "fuori dal coro" per mostrare le contraddizioni della società moderna. L'ultima notizia in tal senso arriva dalla provincia di Pisa e precisamente da Perignano, località situata nel comune di Casciana Terme-Lari, dove il parroco Don Armando Zappolini ha allestito il presepe natalizio della propria chiesa all'interno di un cassonetto della spazzatura.

Don Armando Zappolini, oltre a essere parroco di Perignano, è anche presidente nazionale del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di accoglienza) e fondatore della onlus Bhalobasa.

Da decenni è impegnato nel sociale, dal recupero dei tossicodipendenti alle attività antimafia, fino alla cooperazione internazionale. Due anni fa è anche stato fra i promotori della "Rete dei Numeri Pari". Negli ultimi anni è anche stato più volte al centro di alcune polemiche politiche, in particolare contrapponendosi a gruppi di estrema destra, i quali peraltro erano stati protagonisti del suo (altrettanto provocatorio) presepe del 2017.

Ma vediamo maggiori dettagli su questo presepe allestito all'interno della chiesa di Perignano e che molto sta facendo discutere in Toscana e non solo.

Perignano, il presepe con Gesù nella spazzatura fa discutere

Il presepe in questione è stato allestito il 22 dicembre e le cronache locali della provincia di Pisa in questi giorni non parlano d'altro.

Don Armando Zappolini e i suoi assistenti hanno deciso di mettere infatti le statue di Gesù, di Giuseppe e di Maria all'interno di un cassonetto della spazzatura. Mentre gli unici a rimanere nella tradizionale "capannuccia" all'esterno sono il bue e l'asino.

Il tutto è anche corredato da un cartello molto esplicativo dal titolo "Volete trovare Gesù?

Cercatelo nella spazzatura". Il quale poi spiega nel dettaglio fra le altre cose che al giorno d'oggi c'è una "cattiveria inaudita" che abbandona "per le strade bambini, poveri, migranti" e "alimenta odio e razzismo che contaminano perfino chi frequenta la Chiesa". Aggiungendo che "bisogna avere il coraggio di fare il presepe dove Gesù ci aspetta, fra quegli scarti di umanità che da 2000 anni sono la sua gente".

Prima di fare un evidente attacco politico: "A chi sale sulle ruspe e poi ci chiede di fare il presepe nelle scuole o di mettere il crocifisso nelle aule noi rispondiamo che il presepe lo stanno distruggendo e calpestando proprio loro". Concludendo: "Se hanno mandato via tutti, nel loro presepe rimangono solo le bestie: il bue, l'asinello... e loro".

Compaiono inoltre attorno al presepe altri cartelloni: in particolare una scritta ancora più esplicita "Avete mandato via tutti: poveri, Rom, migranti. Nel vostro presepe non c'è rimasto nessuno, sono l'asino e il bue". Con anche dei riferimenti espliciti a dei recenti casi di cronaca di sgomberi di campi Rom ed episodi ritenuti discriminatori verso migranti.

Lo stesso Don Zappolini è stato intervistato in questi giorni anche da parte di alcune emittenti televisive toscane, alle quali ha detto: "Quello che sta accadendo in questo Paese è non solo all'opposto del Vangelo, ma anche qualcosa che non funziona: i problemi non si risolvono spostandoli da un posto a un altro. Il fallimento di questa barbarie è qualcosa che imploderà: con le ruspe, le pistole, i porti chiusi e i bambini lasciati per le strade non si risolvono i problemi".

Appena si è diffusa la notizia della presenza di questo presepe a Perignano, ne è scaturita anche una polemica Politica. Con esponenti toscani della Lega e di Fratelli d'Italia che hanno attaccato l'iniziativa del parroco, e invece membri del PD e di alcune formazioni di sinistra che lo hanno difeso.