Una serie di soprusi che stava diventando sempre più grave: infatti dal limitarsi ad insulti e minacce il giovane stava rapidamente passando alle violenze. Così la famiglia ha preso la decisione più sofferta, quella di denunciare il ragazzo. Al centro di questa storia c’è un 19enne di Caerano San Marco, diventato un incubo per i suoi cari, costretti a vivere con lui nelle stesse quattro mura ed a subire le sue angherie. L’abuso di alcool ed il consumo di droga avevano infatti trasformato nel tempo quello che era un teenager come tanti altri, rendendolo aggressivo e prepotente.

Vittime delle sue angherie erano il padre, la sorella maggiore e soprattutto la madre, che doveva sopportare quotidianamente le urla e i maltrattamenti: ma dopo l’ultimo episodio tutti hanno capito che bisognava intervenire al più presto.

La violenza per una maglietta da lavare

Infatti se prima il 19enne si era limitato ai litigi o a certi comportamenti da sbruffone, come l’invitare a casa gli amici a farsi degli spinelli, non curandosi della presenza dei parenti, l’ennesima lite, avvenuta lo scorso 6 dicembre, si è trasformata in qualcosa di tragico.

Alla base del dissidio, a quanto sembra, ci sarebbe stata la volontà del giovane di obbligare la madre a lavare a mano una sua maglietta, invece di usare la lavatrice.

Di fronte all’atteggiamento del ragazzo, che ormai la trattava come una serva, la donna avrebbe sbottato: “Allora lavatela tu”.

Sono bastate queste parole a scatenare l’ira del figlio, che ha iniziato a scagliarsi contro di lei, arrivando a sferrarle un calcio molto violento, facendola cadere a terra: un colpo così forte da causare la rottura di una costola, come hanno riscontrato i medici dell’ospedale in cui la donna è stata ricoverata.

La denuncia dei genitori e la decisione del gip

Da quel momento tutti i familiari del giovane hanno compreso che la situazione era ormai diventata ingestibile. Quindi i genitori, che già in passato si erano rivolti ai servizi sociali senza però ottenere aiuto, questa volta hanno deciso di recarsi dai carabinieri della compagnia di Montebelluna per presentare una denuncia.

I militari hanno capito che era necessario intervenire al più presto: il 19enne, già con precedenti per reati contro la persona, ubriachezza molesta ed uso di stupefacenti, era diventato ormai un rischio per l’incolumità dei propri cari.

Così la pm Francesca Torri ha fatto richiesta al giudice di allontanarlo dalla casa dei suoi per evitare ogni pericolo. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, in cui il ragazzo è stato assistito dall’avvocato d’ufficio Jacopo Stefani, il giudice delle indagini preliminari Gianluigi Zulian ha deciso di accogliere la misura cautelare richiesta.

Quindi il giovane non potrà più avvicinarsi all’abitazione dei genitori per un periodo da stabilirsi, per non provocare un ulteriore aggravamento della misura cautelare.