Sembra l'incipit di un racconto fantascientifico di Lovecraft, e invece è realtà. Un team di ricerca in Antartide, dopo aver perforato il ghiaccio per oltre un chilometro, è riuscito ad arrivare all'acqua di un lago sepolto da migliaia di anni. Lì si aspettavano di trovare soltanto tracce di batteri e piante, e invece hanno scoperto i resti di piccoli animali.
La spedizione in Antartide alla ricerca del 'lago perduto'
Sono dunque emersi resti di animali antichissimi dalle acque di un 'lago perduto'. Quello che sembra un racconto fantascientifico è invece il primo risultato di un team di ricerca reale.
Il lago definito "perduto" è il lago Mercer. Esso è rimasto sepolto per migliaia di anni, ben difeso da una barriera di ghiaccio spessa oltre un chilometro. Il programma di ricerca Salsa (Subglacial Antarctic Lakes ScientificAccess), organizzato dal Programma Polare della National Science Foundation degli Stati Uniti nel 2016, vi si è recato con l'obiettivo di studiarlo.
Dopo aver perforato la spessa copertura di ghiaccio, gli scienziati sono riusciti a raccogliere alcuni campioni di quell'acqua rimasta isolata dal mondo da tempi immemori.
Il ritrovamento di animali antichi
Sulla celebre rivista Nature sono stati pubblicati i primi risultati della ricerca. Analizzando il fango raccolto sul fondo del lago, i ricercatori credevano di trovarsi davanti soltanto tracce di antiche alghe fotosintetiche.
Questo particolare tipo di piante viveva infatti in Antartide alcuni milioni di anni fa, quando il clima era temperato e la vita poteva proliferare anche in quei luoghi remoti.
Con estrema sorpresa, però, il team di ricerca si è ritrovato tra le mani ben di più di semplici alghe. Le strumentazioni hanno rilevato infatti i corpi di microscopici animali invertebrati dall'aspetto decisamente inconsueto: i tardigradi.
Questi piccoli esseri, chiamati anche "orsi d'acqua", hanno delle fattezze che richiamerebbero strane creature aliene, essendo decisamente diversi dagli animali a cui noi siamo comunemente abituati.
Hanno inoltre rinvenuto il guscio di un crostaceo con tanto di zampe e persino uno strano guscio dotato di setole (appartenuto probabilmente a qualche essere ancora ignoto).
Sono stati poi rinvenuti delle strutture filiformi. Queste sono state scambiate all'inizio per vermi, ma poi si sono rivelate essere elementi di piante o funghi.
Dal momento che i ritrovamenti erano decisamente inattesi, i ricercatori hanno temuto per un momento di essersi sbagliati o che gli strumenti potessero essere stati contaminati. Hanno perciò ripulito tutto e ripetuto una seconda volta i rilevamenti. Anche nella seconda occasione hanno ritrovato i medesimi resti di antichi animali, e perciò hanno ricevuto la conferma che non vi erano errori.
Nei prossimi mesi saranno fatti tutti i test sul Dna e la datazione al carbonio 14 a rivelare quanto tempo fa simili animali vissero in quel lago. La prime stime, però, parlano di un periodo compreso tra 10.000 e 120.000 anni fa.