E' una brutta storia quella che in queste ore sta tenendo banco sulle pagine di tutti i quotidiani nazionali. Stiamo parlando del caso di Giulia Jasmine Schiff, la ragazza veneta di 20 anni che denuncia di aver subito angherie nella scuola di Volo di Latina, così come riportato da SkyTg24. La ragazza vuole seguire infatti le orme del padre (pilota civile), e il suo sogno è quello di volare con le Frecce Tricolori. E' anche una brava atleta Giulia, in quanto è stata mezzofondista a livello nazionale. La ragazza ha voluto denunciare quanto subito alla Procura militare di Roma, che ha aperto un fascicolo di indagine sul caso.
Pare che Giulia abbia presentato foto e video che ritraggono i momenti in cui quest'ultima veniva sottoposta a "certe tradizioni" che sono in voga nella vita militare. Tutto è cominciato da quando la ragazza sarebbe stata sottoposta alla "prova" nota come "battesimo del volo". Si tratta di una consuetudine la quale prevede che, chi superi l'ultima prova da solista, venga gettato in una piscina, dopo aver sbattuto (non violentemente) la testa sull'ala dell'aereo. Da allora la situazione per Giulia, che non voleva sottoporsi sin da principio a questo trattamento, si è fatta pesante.
La ragazza sarebbe diventata la 'pecora nera'
Dopo aver vinto il concorso per accedere alla Scuola di Volo a gennaio scorso, Giulia era pronta a seguire il percorso di formazione che lo aspettava.
Sapeva di dover affrontare prove dure, ma non come queste. Dopo aver frequentato la Scuola di Volo a Pozzuoli, nel napoletano, la ragazza si trasferisce a Latina. Qui gli aspiranti piloti cominciano a guidare gli aerei. Dopo l'ultima prova, come detto, la 20enne sarebbe stata sottoposta al rituale su detto. Nei video si vede la ragazza che avverte i commilitoni di lasciarla stare perché le stanno facendo male.
Poi la ragazza piange e singhiozza, sentendosi umiliata. A questo punto, nei giorni successivi, Giulia sarebbe stata punita numerose volte anche per delle sciocchezze, come ha ricostruito il Corriere della Sera attraverso le sue parole. L'epilogo è scontato: viene mandata via dalla scuola il 6 settembre, con in mano un biglietto per Venezia, ovvero per far ritorno a casa.
La giovane si aspettava invece di poter andare a Lecce, la settimana successiva, accompagnata da un jet delle Frecce, in modo da prendere poi il brevetto di pilota militare.
Il ministro Elisabetta Trenta: 'Fare chiarezza'
La vicenda non è passata neanche inosservata all'Esecutivo, e il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, si augura che al più presto venga fatta chiarezza sull'episodio: al termine delle indagini delle Autorità si prenderanno i relativi provvedimenti nei confronti degli autori di tali gesti, ove ovviamente se ne presenterà la necessità. Secca intanto la replica dell'Accademia alla ragazza: "Si è vendicata dell'espulsione".