Sebbene non sia stato provato il nesso tra utilizzo di telefonini e insorgenza di tumori, il Tar del Lazio gioca sul terreno della prudenza e impone ai ministeri dell'Ambiente, dell'Istruzione e della Salute di avviare una campagna informativa, entro sei mesi, sul corretto uso dei cordless e cellulari e sui pericoli per l'ambiente e per la salute derivanti dall'utilizzo erroneo di tali dispositivi. I magistrati amministrativi hanno dunque recepito il ricorso dell'Associazione per la prevenzione e la lotta all'elettrosmog, ricordando che il Ministero della Salute, in una nota, aveva sottolineato che il Consiglio Superiore di Sanità si era pronunciato in merito asserendo che, ad oggi, non ci sono prove sulla correlazione tra uso di cellulari e insorgenza di neoplasie.

La ricerca deve essere sempre viva

Il Tar del Lazio vuole tutelare la salute dei cittadini, rammentando che, sebbene non ci siano risultanze evidenti del nesso tra uso di telefonini e tumori, non si può escludere del tutto l'eventualità del rapporto causale, specialmente in riferimento a un uso massiccio del cellulare. Non a caso il Consiglio Superiore di Sanità ha sempre sostenuto che la ricerca e la sorveglianza non si devono mai affievolire in tema, in attesa di eventuali prove che confutino il presunto legame tra utilizzo di cellulari e la comparsa di tumori. La ricerca in tale ambito deve mantenersi molto viva anche perché i bimbi di oggi si avvicinano presto al mondo dei cellulari.

Il ricorso degli avvocati Bertone e Ambrosio

La campagna di informazione che presto verrà avviata dai suddetti ministeri si fonderà sulle informazioni derivanti dalle più prestigiose fonti e organismi nazionali e internazionali. Il ricorso che ha portato il Tar del Lazio a imporre la campagna informativa è quello proposto dagli avvocati Stefano Bertone e Renato Ambrosio, gli stessi che, due anni fa, avevano patrocinato Roberto Romeo e vinto la causa, in primo grado.

Romeo, affetto da un tumore al cervello benigno, percepisce un vitalizio. I giudici del Tribunale civile di Ivrea avevano riconosciuto il nesso causale tra utilizzo eccessivo del cellulare (nel lasso di tempo tra il 1995 e il 2010) e insorgenza del cancro. Roberto Romeo ha usato molto il cellulare in virtù della sua mansione lavorativa: ha coordinato altri dipendenti Telecom.

L'avvocato Stefano Bertone è felice per la decisione del Tar del Lazio e ricorda che finora mai nessun giudice ha imposto ai ministeri di avvisare la popolazione su un argomento simile. Per il legale la decisione dei giudici amministrativi è "rivoluzionaria".