Nuovo caso di meningite da meningococco: questa volta ha colpito una donna di 60 anni originaria di Roma e residente a L'Aquila. Nel giro di pochi giorni le sue condizioni sono precipitate a tal punto che attualmente è in coma. Secondo quanto hanno riportato i medici, le prossime ore saranno determinanti, soprattutto perché sarà possibile comprendere i danni che la malattia potrebbe averle causato.

Meningite da meningococco: una donna è in coma a L'Aquila

Giovedì sera una donna 60enne è stata ricoverata all'ospedale di L'Aquila quando ormai era già in gravi condizioni: si trovava in stato confusionale e riportava febbre alta ed un forte mal di testa.

E' stata subito portata al reparto Malattie Infettive, dove le sono state somministrate le prime cure, ma la situazione è presto peggiorata, obbligando lo staff medico a trasferire la donna in rianimazione. Le analisi effettuate hanno evidenziato una meningite con uno stato infiammatorio molto grave, causato dal batterio meningococco.

Si tratta della forma più grave ed aggressiva della patologia che colpisce le meningi e che può avere risvolti anche molto pericolosi. Le prossime ore, infatti, saranno particolarmente importanti per comprendere lo status di Salute della donna 60enne, ora in coma, e per capire se la meningite da meningococco le abbia causato deficit cerebrali. Il caso verificatosi a L'Aquila, però, non è l'unico in Italia: qualche giorno fa era stata registrata un'altra manifestazione della stessa malattia, questa volta a Padova.

Ad essere stata colpita dall'infiammazione è stata una studentessa 19enne, la quale nei giorni precedenti al palesarsi dei sintomi aveva frequentato sia l'università che una festa a Venezia, scatenando il panico da contagio in oltre 400 persone. Fortunatamente, il caso della 60enne de L'Aquila sembrerebbe isolato, ma è stata comunque avviata la procedura della profilassi per i medici, gli operatori sanitari e i parenti più prossimi alla donna.

Che cos'è la meningite da meningococco

La meningite da meningococco è una delle forme più gravi dell'infiammazione delle membrane che rivestono il sistema nervoso centrale. Tale patologia può causare danni permanenti come sordità, ritardo mentale, epilessia, paralisi motore e, nei casi più gravi, anche la morte. In generale, le statistiche mostrano più vulnerabili i bambini, con un tasso di mortalità che oscilla tra il 5 e il 10%.

Per riconoscerla basterà fare caso ai sintomi che si presentano: tra i più comuni ci sono febbre alta, forti emicranie, pesantezza e rigidità di testa e gambe, sonnolenza e mancanza di appetito. Inoltre, in fase di incubazione, è possibile registrare anche nausea, vomito, ipersensibilità alla luce ed infine mutamento del colore naturale della pelle. Attualmente la situazione in Italia è sotto controllo, ma è sempre bene vaccinarsi ed eventualmente recarsi dal medico nell'ipotesi in cui si abbia il sospetto di contagio.