"Sono viva e sono più forte di prima, anche se per i medici non avevo alcuna speranza. Quando mi sono svegliata dal coma ho scoperto di non avere ne' braccia ne' gambe, ma ora voglio vivere la mia vita in modo normale e con tanta forza". Sono queste le parole di Anna Leonori, una donna di Terni che per via di una diagnosi sbagliata di tumore ha perso gambe e braccia. La sua è una storia tutta da raccontare.
I medici le avevano diagnosticato un tumore maligno di quarto grado
La storia di Anna Leonori come detto è di quelle che lasciano il segno, visto e considerato che quello che ha vissuto negli ultimi quattro anni è stato un vero e proprio calvario.
"Inizia tutto nel 2014, mi viene diagnosticato un tumore di quarto stadio a cui dovrebbe essere posto rimedio con un'intervento invasivo. Ho deciso di rifiutare la chemio e mi sono spostata a Roma, dove dopo un'operazione mi sono stati asportati anche ovaie e utero, oltre a 40 linfonodi". Dopo l'intervento Anna attende l'esame istologico, che dovrà chiarire definitivamente il tipo di tumore di cui la donna soffriva.
"L'esame istologico mi riserva una sorpresa che mai mi sarei aspettata, dato che nelle parti asportate è tutto negativo e quindi il tumore non c'era". Un racconto drammatico che lascia veramente il segno, anche se la forza di questa donna è davvero impressionante e contagiosa. La vita di Anna ricomincia quando torna a casa, anche se qui inizia un nuovo calvario con febbre alta, infezioni e dolori atroci dopo gli interventi chirurgici subiti.
Questa situazione drammatica va avanti per almeno quattro anni, fino al 7 ottobre del 2017. " Avevo dolori infernali e l'ambulanza mi portò in ospedale dove sono arrivata priva di sensi e in un mese in mezzo sono finita in coma, anche se fortunatamente ora sono qui a raccontare la mia vita e posso ripartire più forte che mai".
Da Terni è stata trasferita a Cesena per amputare gambe e braccia
Il dramma di Anna è continuato ancora, visto e considerato che successivamente è stata trasferita da Terni a Cesena per l'amputazione di braccia e gambe. "Sono venuta a sapere che a Terni c'era Bebe Vio per via dei campionati di scherma e sono riuscita ad incontrarla.
E' stata generosa e molto disponibile, consigliandomi di andare a Butrio, in quanto lì sono molto umani e ti seguono in ogni passo che riesci a fare".
Una storia molto toccante che può essere di aiuto a chi oggi soffre per via della malattia.
Sicuramente la forza di questa straordinaria donna saprà essere di aiuto a chi in questo momento non sta vivendo in modo sereno e felice per via della malattia.