Una nuova denuncia pende sul capo del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Se ieri ha ricevuto la notifica della richiesta di risarcimento danni da parte di 41 migranti che lo scorso agosto erano a bordo della nave Diciotti, oggi è giunta la notizia di una querela per diffamazione che può apparire singolare.
Galeotto un comizio elettorale tenuto a Bari pochi giorni fa. Sul palco, al fianco del Vice Presidente del Consiglio vi era Enrico Balducci nelle vesti di segretario provinciale della Lega. L'uomo fu protagonista una decina di anni fa di un tragico episodio di cronaca nera.
Ammazzò un giovane che stava tentando una rapina al suo distributore di benzina
Il 5 giugno del 2010 Enrico Balducci reagì violentemente ad un tentativo di rapina effettuato da due giovani che assalito il distributore di benzina Tamoil di Palo del Colle di sua proprietà. Con un colpo di fucile ammazzò il 23enne Giacomo Buonamico, mentre il suo complice, il pregiudicato Donato Cassano rimase illeso.
L'imprenditore ha subito una condanna di tre anni e otto mesi di reclusione dalla Suprema Corte che ha confermato la pronuncia di secondo grado. Secondo i membri della Corte d'Appello l'uomo agì "in stato d'ira per l'azione predatoria". Con questo verdetto ribaltarono la condanna a 10 anni che gli fu inflitta nel processo di primo grado.
I genitori: 'Il Ministro Salvini non ha rispettato i nostri sentimenti di pietà e dolore'
Matteo Salvini, durante il comizio programmato per presentare i candidati al consiglio comunale ha approfittato della presenza di Balducci sul palco per illustrare la nuova legge sulla legittima difesa che la Lega proporrà in parlamento nei prossimi giorni.
Le sue parole sono state ritenute dai genitori del rapinatore ucciso offensive e poco rispettose del loro sentimento di pietà e dolore. Quando il Ministro ha dichiarato che "Il rapinatore nella prossima vita deve cambiare mestiere" e successivamente, che la nuova legge impedirà ai parenti dei ladri che rimarranno uccisi di chiedere risarcimenti, i genitori di Giacomo Buonamico hanno pensato si rivolgesse proprio a loro.
Per questo hanno conferito un mandato agli avvocati Saverio Fragassi e Danilo Penna per presentare un esposto e di richiedere un risarcimento danni in sede civile nei confronti di Matteo Salvini. "Siamo persone oneste. Giacomo non aveva precedenti, non era un pregiudicato. Non possiamo più accettare che si continui a parlare ignobilmente di nostro figlio", hanno dichiarato a Repubblica papà Onofrio e mamma Antonia.