Una notizia che a Bologna è esplosa con l'effetto di una vera bomba atomica: il tenente colonnello Alessio Costagliola, comandante fino a tre giorni fa (e ora ovviamente sospeso dalle sue funzioni) del Secondo Gruppo delle Fiamme gialle, è agli arresti domiciliari.

L'accusa nei suoi confronti è pesantissima: sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Avrebbe allestito presso la sua abitazione una vera e propria 'casa di piacere' con il coinvolgimento di parecchie donne di origine sudamericana, tramite una di loro con la quale aveva una relazione che gli investigatori hanno definito 'particolare'.

Un'indagine durata parecchi mesi condotta direttamente dalla GdF di Bologna

Non si conoscono ancora molti dettagli riguardo a questa indagine perchè è ancora in corso. E' stata condotta dal pm Flavio Lazzarini della Procura di Bologna con la collaborazione degli uomini della Guardia di Finanza, lo stesso corpo al quale appartiene l'ufficiale indagato.

Come riporta 'Il Resto del Carlino', il più importante quotidiano felsineo, il lavoro degli investigatori è durato parecchi mesi, per ricomporre tutti i tasselli di questa vicenda. Agli uomini del locale Nucleo di polizia tributaria è stato infatti conferito l'incarico di scoprire con esattezza il ruolo del Tenente Colonnello Costagliola, che adesso si trova ai domiciliari in un appartamento in una località del Lazio.

Bisogna capire se il Colonnello abbia avuto un tornaconto economico

Al centro delle ricostruzioni occorre comprendere con esattezza il ruolo nella vicenda svolto dal Tenente Colonnello e se abbia o meno avuto un tornaconto economico nel trasformare il suo appartamento in una 'casa di tolleranza'. Gli inquirenti, nonostante mesi di appostamenti e intercettazioni, al momento non si sono espressi in merito.

La notizia ha scosso gli uomini del Comando provinciale di Bologna della Guardia di Finanza, che però hanno rimarcato ed elogiato la professionalità di chi ha condotto le indagini, che sono partite proprio dietro alcune segnalazioni pervenute alle fiamme gialle.

Parole rimarcate all'agenzia 'Ansa' dal comandante provinciale della GdF, il Colonnello Luca Cervi.

L'ufficiale, nel ringraziare gli uomini che hanno seguito con abnegazione la delicata e, per certi versi imbarazzante, indagine, ha anche approfittato per rassicurare che nessun immobile in uso alla Finanza sia stato impiegato per queste attività illecite.