A Cesena, per la prima volta, un tribunale ha rinviato a giudizio delle persone con l'accusa di istigazione all'odio contro la comunità gay. Si tratta di alcuni esponenti locali di Forza Nuova, il partito di estrema destra fondato da Roberto Fiore e Massimo Morsello. In totale sono 11 militanti che il 5 febbraio 2017 avevano voluto protestare contro l'unione civile di due uomini gay inscenando un finto "funerale d'Italia". È la prima volta che, in Italia, vengono rinviate a giudizio delle persone in base all'articolo 604 bis del Codice Penale introdotto nel nostro ordinamento dal Decreto legislativo 1 marzo 2018.

La riqualificazione del reato

Come mette in evidenza il "Corriere della Sera" i militanti di Forza Nuova il 5 febbraio 2017 avevano inscenato il "funerale d'Italia" perché volevano protestare contro l'unione civile di Matteo Capacci e Marco Zaccaria che, davanti all'Ufficiale di Stato Civile del Comune avevano legalizzato la loro unione civile. Per i militanti di Forza Nuova, però, questo avrebbe significato che l'Italia, come Paese, si incamminava verso la morte. Infatti, a loro esclusivo modo di vedere, "un popolo che non fa figli è un popolo che muore".

Gli 11 militanti partecipanti al "funerale d'Italia" sono stati immediatamente denunciati dalla coppia di uomini per diffamazione aggravata dal movente dell'odio.

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Forlì, Massimo De Paoli, comunque, ha cambiato il capo di imputazione in istigazione e propaganda all'odio. La prima udienza del processo è stata fissata per il giorno 11 settembre 2019. Al processo si sono costituiti come parti civili sia l'Arcigay locale che il Comune di Cesena, oltre a varie altre associazioni tra cui la Rete Lenford.

La campagna di Forza Nuova contro le unioni civili

Già nel 2016 il partito di estrema destra aveva iniziato una propria campagna di protesta contro le unioni civili. A quel tempo i militanti avevano tappezzato la città di Cesena di migliaia di manifesti listati a lutto contro la prima unione civile celebrata nel Comune. Secondo quanto riportato nei manifesti affissi, secondo Forza Nuova le unioni civili sarebbero state alla base della fine della civiltà e della famiglia naturale come la conosciamo privando i bambini del diritto a crescere con un padre e una madre. Cosa che era stata subito denunciata dall'Arcigay e a cui hanno fatto seguito i fatti per i quali ora i militanti si ritroveranno a subire il processo.