Mike è partito in gita per Milano con la famiglia. Si tratta del bimbo di colore protagonista di un brutto episodio che sta facendo molto discutere. Un maestro supplente, lo scorso sabato 9 febbraio, ha deciso di svolgere in una quinta della Scuola elementare di via Monte Cervino a Foligno, quello che lui stesso ha definito un “esperimento sociale”.

Infatti, il maestro ha additato il piccolo ai compagni, dicendo: “Vedete quanto è brutto”. Poi lo ha fatto mettere, senza alcun motivo, davanti alla finestra, di spalle al resto della classe. Un comportamento che ha generato enormi polemiche.

Il povero bambino sarebbe rimasto traumatizzato dalla vicenda, come racconta la madre, che è venuta a sapere dell’accaduto dagli altri genitori, a cui i figli avevano raccontato lo strano atteggiamento del docente.

Il racconto di Mike alla madre

In seguito anche Mike ha chiarito alla madre che sono stati proprio i suoi compagni a ribellarsi al maestro. “Mi è piaciuto vedere che tutti gli altri si sono alzati e sono venuti da me — ha spiegato dopo essersi ripreso dallo shock —si sono messi anche loro alla finestra, ripetendo al supplente di sentirsi uguali a me”. E così, tutti insieme, sarebbero rimasti per un po' in quella posizione.

Sono stati proprio i compagni a dare coraggio al bambino che non voleva più tornare a scuola, per la paura di subire nuove umiliazioni per il colore della sua pelle.

Tuttavia, visto l’episodio, il responsabile di quel brutto gesto era stato già spostato in un’altra classe. Nel frattempo la madre di Mike ha deciso di rivolgersi ad una legale di sua conoscenza, Silvia Tomassoni, che avrebbe già preparato una denuncia contro il docente, da presentare ai carabinieri.

Le 'giustificazioni' del maestro

A quanto pare, il maestro con un contratto precario di un anno nei giorni precedenti si sarebbe reso protagonista di episodi analoghi nella stessa scuola, uno dei quali avrebbe coinvolto anche la sorella di Mike, più piccola di un anno.

Il docente, che nelle scorse ore è stato sospeso in via cautelare per incompatibilità ambientale, nega ogni addebito.

Intervistato dal Corriere della Sera, ribadisce la sua tesi: "Si è trattato solamente di un esperimento didattico", ha riferito il maestro, che pare volesse mostrare ai bambini quello che non si deve mai fare, ossia isolare qualcuno solo per il colore della pelle. L'uomo ha specificato inoltre di avere raggiunto lo scopo che si era prefissato, perché tutti gli alunni si sono indignati e gli hanno chiesto di non continuare.

Il maestro ripete lo stesso concetto anche a Bruno Vespa, durante “Porta a porta”, aggiungendo che i piccoli erano stati precedentemente informati e preparati su quanto stava per accadere. Resta il dubbio sul fatto che dei bimbi di 10 anni fossero davvero pronti ad una simile situazione, tanto che sembra che alla fine in molti siano rimasti sconvolti.