Lamezia Terme (Catanzaro), 26 febbraio – Un medico, solito assentarsi dal suo studio privato, delegava la segreteria priva dei titoli prestabiliti a svolgere le sue mansioni prescrivendo farmaci, esami e certificati ai pazienti.
La beffa è stata scoperta dai finanzieri del Nucleo Mobile di Lamezia Terme, che al termine delle indagini hanno denunciato sette persone accusate di presunta truffa nei confronti dell’Azienda Sanitaria e dell’Inps. L’indagine era stata avviata nel 2017.
Denunciati medico e segretaria
Gli agenti della Guardia di Finanza, coordinati dalla Procura di Lamezia Terme, hanno indagato sulle numerose assenze effettuate da un dottore originario di Catanzaro che non rispettava la sua presenza prestabilita di 15 ore settimanali all'interno dell'ambulatorio.
I finanzieri del Nucleo Mobile di Lamezia Terme, coordinati dal Procuratore Salvatore Curcio, hanno scoperto che il medico in questione era solito garantire la sua presenza in studio per non più di un’ora al giorno. Da alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali, è emerso nel dettaglio che il protagonista della vicenda in sua assenza delegava la segreteria a ricevere e visitare i pazienti che si presentavano presso il suo studio medico. La collaboratrice, nonostante non presentasse alcun titolo, rilasciava certificati, prescriveva visite mediche specialistiche e farmaci contraffacendo la firma del medico curante.
Cinque persone accusate di truffa aggravata
Dalle indagini effettuate dalla Guardia Di Finanza è inoltre emerso che il dottore in questione non operava con la segretaria come unica complice: coinvolti nella vicenda anche due medici ospedalieri, un insegnate e due operatori di un call center che, secondo quanto dichiarato in seguito alla ricostruzione dei fatti, avrebbero ottenuto diverse certificazioni fittizie.
I certificati falsi venivano presentati per giustificare diverse assenze lavorative che i soggetti avrebbero compiuto date le “patologie inesistenti” che gli erano state attribuite. Al termine delle indagini al medico di base è stato notificato il reato di truffa aggravata, interruzione di Pubblico servizio e dichiarazione del falso.
La segretaria è stata accusata di esercizio abusivo della professione medica e dichiarazione del falso, mentre le altre cinque persone che hanno usufruito dei certificati fittizi sono stati accusati di truffa aggravata.