A Gela, in provincia di Caltanissetta, un uomo di 57 anni, Riccardo Greco, per gli amici "Rocco", sembrerebbe essersi suicidato togliendosi la vita con un colpo di pistola. La tragedia è avvenuta in un container che si trovava all'interno dell'azienda dell'imprenditore. L'uomo era considerato il simbolo della lotta verso il racket, poiché nel 2008 aveva denunciato e fatto poi arrestare undici persone collegate alla Mafia e in seguito condannate per racket ed estorsioni. L'uomo inizialmente aveva avuto l'audacia di accusare le persone che per molto tempo l'hanno ricattato.
Gli stessi estorsori in seguito hanno denunciato Greco, ma lo stesso è stato poi assolto dal Giudice. Sul posto dell'accaduto sono arrivati i soccorsi, allertati dai familiari dell'uomo, che l'hanno poi trasportato all'ospedale, dove, purtroppo, è morto poco dopo.
I dettagli della vicenda
L'imprenditore Rocco Greco era già noto nella sua città per via della sua azienda, la Cosiam, taglieggiata dalla Mafia. Le undici persone che l'uomo denunciò, sono state poi condannate, anche dalla Cassazione, a circa 134 anni totali di galera e facevano parte della nota famiglia di Cosa Nostra degli Stidda.
La forza e il coraggio che ebbe l'uomo a denunciare all'epoca, convinse altri sette imprenditori ad agire nello stesso modo.
Purtroppo Greco venne poi accusato di avere dei rapporti stretti con i boss; in seguito fu, però, assolto dal Tribunale. Alcuni mesi fa, esattamente in ottobre, il ministero dell'interno ha negato alla Cosiam l'iscrizione alla white list, basilare per prendere parte ai lavori di ricostruzione dopo il terremoto in centro Italia, proprio a causa di quella vecchia denuncia.
Dopo questo colpo, ne è arrivato un altro: sono state sottratte tutte le commesse pubbliche alla Cosiam, costringendo Greco a licenziare 50 operai.
La sciagura
Sembrerebbe che Rocco Greco, mercoledì 27 febbraio si sia svegliato la mattina presto. Prima del folle gesto avrebbe salutato la moglie dicendo che si sarebbe recato in azienda per svolgere alcuni compiti importanti.
Il figlio dell'uomo, Francesco, è arrivato sul posto di lavoro circa tre ore dopo e non trovando suo padre in ufficio si è subito allarmato e preoccupato, poiché suo padre aveva lasciato anche l'orologio e la fede nuziale a casa.
Insieme ad altri dipendenti, Francesco ha iniziato subito a cercare suo padre; poco dopo l'uomo è stato ritrovato in condizioni critiche in un container all'interno dell'azienda, dove si era sparato un colpo di pistola. Francesco, ha dichiarato a Repubblica che suo padre la sera prima era visibilmente strano e aveva una particolare euforia, ma il giovane non ne aveva capito il motivo. Alla moglie, invece, l'imprenditore avrebbe detto una frase abbastanza inconsueta: “Ormai il problema sono io, se vado via i miei figli saranno a posto”.
Tuttora sono in corso le indagini della procura di Caltanissetta, che nelle prossime ore o al massimo nei prossimi giorni potranno chiarire ulteriormente le cause che hanno portato l'uomo ad eseguire il terribile gesto.