La tragica vicenda della rissa che vide come vittima Niccolò Bettarini il 1° luglio dello scorso anno fuori da una celebre discoteca milanese non finisce di provocare forti polemiche. Se la feroce aggressione subita dal figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini aveva posto il problema dei troppi balordi che frequentano i locali della movida, questa volta a far parlare è la decisione del tribunale riguardo la pena dell'uomo che quella notte guidava il branco.

Ricordiamo che Niccolò Bettarini fu aggredito per futili motivi all'uscita di una discoteca da quattro ragazzi che, dopo averlo pestato selvaggiamente lo hanno colpito con 9 coltellate ma, per fortuna, non hanno provocato ferite mortali alla loro vittima.

La condanna per chi lo ha accoltellato è stata esemplare, ma il Gip ha disposto gli arresti domiciliari

Lo scorso gennaio i quattro componenti del branco hanno ricevuto pesanti condanne in rito abbreviato. Il 30enne Davide Caddeo, responsabile materiale delle coltellate al figlio di Simona Ventura è stato condannato a 9 anni di reclusione, mentre pene più lievi sono state comminate agli altri tre componenti del gruppo.

Andi Arapi è stato condannato a cinque anni, Alessandro Ferzoco a cinque anni e mezzo mentre ad Albano Jakej a sei anni e mezzo. Il giudice con loro è stato più clemente poiché i ragazzi non sapevano che Caddeo avesse in tasca un coltello, riconoscendo loro le attenuanti generiche.

Caddeo è drogato dall'adolescenza, occorre rieducarlo

La notizia che oggi il gip Guido Salvini ha deciso di concedergli gli arresti domiciliari, nonostante la pesante condanna per tentato omicidio, è destinata a far discutere. Il giudice, tra i decani del tribunale di Milano, ha ritenuto che Davide Caddeo, essendo tossicodipendente sin da quando era giovanissimo, debba seguire un percorso di recupero, disintossicazione e riabilitazione.

Pertanto l'uomo dovrà seguire il percorso che gli sarà stilato dal Sert per smettere totalmente dalla dipendenza dalle droghe, seguito da uno staff di medici e psicologi ed ogni tre mesi sarà sottoposto ad un controllo dei suoi progressi da parte del tribunale di Milano. La riabilitazione di Davide Caddeo prevede altresì, si legge nell'ordinanza del giudice, che segua un "percorso di giustizia riparativa che si concretizzerebbe in un contatto" con lo stesso Niccolò Bettarini, la vittima della sua feroce aggressione.