È un fatto di cronaca tutto a lieto fine quello verificatosi qualche giorno fa al largo delle coste della Nuova Zelanda, precisamente di fronte alla costa di Gisborne (Baia di Tolaga), dove un uomo tedesco di 30 anni, Arne Murke, aveva deciso di affrontare una impegnativa traversata oceanica dall'Australia al Brasile su un barca a vela. Con lui c'era anche il fratello, che ha dato l'allarme non appena Arne è caduto in mare. Al momento dell'incidente, causato da un movimento improvviso del boma, l'uomo indossava solo una maglietta e un paio di jeans.

Ed è proprio questo indumento ad avergli salvato la vita.

Arne: 'Senza i miei jeans non sarei qui'

È stato lui stesso a raccontare l'accaduto ai media locali, spiegando che proprio i suoi pantaloni gli hanno salvato la vita. Arne ha militato nelle forze armate, dove gli è stato insegnato un particolare trucco usato dai Navy Seal (corpo speciale della marina statunitense), il quale consiste nel gonfiare i pantaloni, i jeans in questo caso, rendendoli di fatto un salvagente, in grado di rimanere a galla per molto tempo. Al momento della caduta in acqua quindi, Marke non si è perso d'animo. Ha inspirato profondamente andando sotto'acqua e togliendosi i jeans, poi ci ha soffiato dentro dopo aver fatto dei nodi alle due estremità dei pantaloni.

A questo punto bisognava attendere solamente i soccorsi, che hanno localizzato l'uomo dopo tre ore e mezza, poiché le forti correnti oceaniche lo avevano trascinato via. Per tutto quel tempo, il velista ha atteso l'elicottero aggrappato al salvagente di fortuna. All'arrivo del mezzo aereo l'uomo è stato tirato su, e ha quindi potuto ricongiungersi con suo fratello.

"Senza i miei jeans ora non sarei qui" - ha commentato Arne Murke.

Ha pensato a sua figlia

I giornalisti hanno chiesto all'uomo a cosa abbia pensato per tutto quel tempo in acqua. La sua risposta è stata bellissima. Arne ha detto di aver pensato costantemente a sua figlia, e doveva salvarsi per forza proprio per lei, perché "non potevo permettere che crescesse senza un padre".

Una storia dunque a lieto fine, ma che se non fosse stato per quei jeans forse avrebbe avuto un esito diverso. La barca su cui viaggiavano i due fratelli è lunga 12 metri e si chiama Wahoo. Cadere nell'oceano, o peggio ancora perdersi in uno specchio d'acqua vasto, è una brutta esperienza che purtroppo diverse persone hanno vissuto nella loro vita, soprattutto velisti o vittime di incidenti navali. È dello scorso anno ad esempio il caso di Abhilash Tomy, uno skipper che rimase coinvolto in una brutta tempesta nell'Oceano indiano. Stava partecipando alla gara solitaria chiamata Golden Globe Race, ma anche in quel caso, nonostante le ferite e le contusioni subite, l'uomo venne tratto in salvo.