Non sembrano finire mai i guai giudiziari di Fabrizio Corona, a cui poche settimane fa è stato revocato l'affidamento terapeutico. L'uomo è così ritornato in galera e nell'udienza che si è svolta ieri ha avuto modo di domandare di ottenere di nuovo l'affidamento, mentre la procura ha ribadito che dovrebbe restare in carcere e scontare anche un anno di pena in più.

Le richieste della procura nell'udienza di ieri

Ierii si è svolta un'importante udienza a porte chiuse, durata più di due ore, che rischia di segnare un nuovo importante capitolo nella vita giudiziaria di Fabrizio Corona.

Infatti, davanti ai giudici della Sorveglianza di Milano, la Procura generale ha chiesto che la revoca dell'affidamento terapeutico che ha riportato in carcere l'uomo diventi definitiva e che la pena dell'ex re dei paparazzi si allunghi di un anno. Corona dovrebbe infatti finire di regolare i propri conti con la giustizia nel 2022, ma secondo la procura questo termine dovrebbe essere allungato di un anno, visto che l'affidamento terapeutico non è andato a buon fine.

L'affidamento terapeutico era stato sospeso a marzo dal giudice, per via di una lunga serie di violazioni delle regole dell'affidamento, che vanno dal non rispetto degli orari imposti, alle ospitate televisive con commenti sopra le righe, finendo con la notissima vicenda Riccardo Fogli, citata esplicitamente dallo stesso giudice nelle motivazioni della revoca dell'affidamento.

Ma una delle questioni che maggiormente hanno irritato i giudici è stato il fatto che Fabrizio Corona abbia esplicitamente e pubblicamente mostrano insofferenza nei confronti del regime dell'affidamento terapeutico e delle sue rigide regole. In particolare l'uomo ha partecipato ad un programma di Maurizio Costanzo nel corso del quale si è lasciato andare a diversi dichiarazioni giudicate inopportune.

La difesa di Fabrizio Corona

Corona era presente all'udienza in prima persona ed ha spiegato in sostanza di aver compreso i propri errori e di volere una seconda possibilità, tanto che i suoi avvocati hanno richiesto per lui una sorta di affidamento terapeutico restrittivo, che non preveda neanche la libertà, per Corona, di ritornare a lavorare nel suo ambiente, che gli imponga di frequentare assiduamente una comunità, pur lasciandogli il privilegio di tornare ogni sera a dormire a casa.

Secondo i legali di Fabrizio Corona questa sarebbe una soluzione attualmente percorribile perché il ragazzo avrebbe compreso i suoi errori e sarebbe pronto a contenersi e a non lasciarsi più andare a comportamenti sopra le righe ed eccessi. Anche per questo, d'altronde, i legali hanno richiesto la misura speciale di un affidamento più stringente, che possa contenere le esuberanze dell'uomo.