La Politica influenza la vita di ogni cittadino e, spesso, stimola lo spirito critico anche di chi lavora in altri ambiti. Lo sa bene l'allenatore Zeman che è intervenuto oggi nel convegno Sum organizzato da Davide Casaleggio. I giornalisti hanno porto al tecnico numerose domande calcistiche e politiche, tanto che Zeman ha potuto esprimere la sua opinione, spiegando che, per la sua opinione, è molto difficile comandare in due, come devono cercare di fare Matteo Salvini e Luigi Di Maio.

Zeman sui poteri forti e il Movimento 5 stelle

Zeman è stato intervistato al termine del suo intervento come relatore al convegno organizzato da Casaleggio junior, che si sta svolgendo a Ivrea.

L'allenatore ha in passato già partecipato a diversi eventi del Movimento 5 Stelle o ad esso collegati e i giornalisti gli hanno quindi domandato cosa ne pensasse della politica pentastellata in generale e in particolare se ritenesse giusta la crociata del movimento contro i cosiddetti 'poteri forti' visto che lui stesso, quando allenava in Serie A, era solito scagliarsi verbalmente proprio contro di essi. In effetti Zeman ha risposto che secondo lui è ovvio che i poteri forti ci siano, ma che questi non devono essere sbagliati. In ogni caso l'ex allenatore ha dichiarato: "Il Movimento deve essere più forte dei poteri forti".

Il tecnico boemo parla di Salvini e Di Maio

I cronisti intervenuti ad Ivrea hanno quindi stuzzicato l'ex allenatore di Roma, Lecce, Foggia e Pescara, sui rapporti tra Di Maio e Salvini e Zeman ha replicato dicendo che a suo parare, nel calcio proprio come in politica, non è possibile comandare in due.

Al boemo è stato poi chiesto chi farebbe giocare in una sua ipotetica squadra di calcio tra Di Maio e Salvini con il boemo che non ha avuto nessun tentennamento nell'affermare che vede meglio il leader della Lega: "Salvini ha più fisico".

Zeman: una lunga carriera tra polemiche e passione

La figura di Zeman è molto particolare nella storia del calcio italiano perché il tecnico di Praga ha saputo suscitare forti emozioni con tifoserie che l'hanno venerato ed altre che hanno contestato vivacemente l'allenatore per le sue prese di posizione.

Nel 1998, ad esempio, l'allenatore si scagliò contro gran parte del mondo del calcio italiano e, in particolar modo, contro la Juventus accusandola di "dopare i propri giocatori". Il tecnico fece anche il nome di alcuni calciatori tra i quali Alessandro Del Piero (che lo querelò), l'amato Pinturicchio dell'avvocato Agnelli, e in quegli anni sulla cresta dell'onda.

In serie A il tecnico si è distinto per la sua grande capacità di mettere in campo squadre offensive con attacchi molto prolifici. In Italia, tra gli altri club, ha allenato Lazio, Roma, Foggia, Salernitana, Lecce, Napoli.