Nella mattinata odierna la Direzione Distrettuale di Milano ha emesso 43 ordinanze cautelari. Tra gli elementi arrestati, secondo quanto dichiarato da alcune fonti, sarebbe stato coinvolto anche il consigliere comunale e candidato azzurro alle prossime elezioni europee, il segretario forzista della Regione Lombardia e Gioacchino Caianiello, politico accusato di “istigazione alla corruzione”.
L’inchiesta è stata perfettamente coordinata dal Procuratore aggiunto e responsabile della Dda (Direzione Distrettuale Antimafia) Alessandra Dolci, e dai Pm Luigi Furno, Adriano Scuderi e Silvia Bonardi.
In totale gli indagati sono 95 e tra i vari reati contestati spicca anche l’emissione di fatture false e l’abuso d’ufficio.
Emanate 43 ordinanze di custodia cautelare per corruzione e mafia
La Dda di Milano, questa mattina, ha mosso pesanti accuse nei confronti di diversi imprenditori, politici di spicco ed amministratori pubblici di Lombardia e Piemonte, accusati di associazione a delinquere aggravata dal favoreggiamento di una cosca mafiosa, abuso d’ufficio, finanziamento illecito a partiti e corruzione con l’obbiettivo di aggiudicarsi cospicui appalti pubblici.
In totale, secondo quanto dichiarato dalle fonti locali, sono state emesse 43 ordinanze di custodia cautelare eseguite, alle prime luci dell’alba di questa mattina, dagli agenti della Guardia Di Finanza di Varese e dai carabinieri di Monza.
Sono scattate le manette per 12 persone, condotte nell'immediato presso la casa circondariale di Milano. 16 elementi sono stati condotti agli arresti domiciliari, mentre hanno avuto la meno peggio le restanti 15 persone che hanno ottenuto obbligo di dimora e di firma.
I nomi e i capi d'accusa di alcuni indagati
Nell'ambito dell’inchiesta effettuata, dalle indagini sono emersi alcuni particolari episodi di corruzione:
- corruzione rivolta alla parte offesa Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, che non avrebbe percepito la corruzione effettuata da Gioacchino Caianello di Forza Italia e quindi non avrebbe denunciato;
- Per il consigliere Regionale Fabio Altitonante, sono scattati gli arresti domiciliari in seguito all'accusa di associazione a delinquere e corruzione;
- In manette anche Pietro Tatarella, vicecoordinatore regionale di Forza Italia, accusato anche lui di corruzione e associazione a delinquere: secondo quanto emerso dalle indagini che erano state avviate già da tempo, l’uomo per un lungo periodo avrebbe incassato la cospicua somma di 5000 euro al mese da Ecol Service, per consulenze professionali “fantasma”, quindi mai svolte e fittizie. L’imputato inoltre avrebbe utilizzato il denaro per acquistare biglietti aerei, noleggiare numerose e diverse autovetture e ricaricare la carta di credito American Express. L’uomo, secondo quanto emerso dalle indagini, favoreggiava i contatti tra l’imprenditore Daniele D’Alfonso e i vertici regionali e di Amsa.