L'Agenzia Spaziale Europea, nota comunemente con l'acronimo ESA, ha rivelato dell'esistenza di un asteroide che ha una possibilità minima, ma comunque esistente, di impattare con il nostro pianeta Terra entro la fine dell'anno in corso. L'agenzia in questione si occupa di coordinare i progetti spaziali in ben 22 Paesi europei ed è il principale 'concorrente' della NASA nell'esplorazione spaziale. Secondo le rivelazioni fatte dall'ESA, il corpo celeste sarebbe grande circa 50 metri e viaggia in direzione della Terra, costituendo un possibile pericolo per gli abitanti.

Possibile rischio impatto sulla Terra

Il diametro dell'asteroide in questione è una misura di due volte superiore al corpo celeste che esplose in Russia nel 2013. All'epoca il corpo celeste in questione si fece in tanti piccoli pezzi nel corso dell'impatto, lasciando persone ferite ed edifici danneggiati per via delle onde d'urto provocate dall'impatto. Al momento quest'ultimo è classificato come uno degli eventi di questo tipo più drammatici mai esistiti.

Ovviamente, tutti gli studiosi stanno analizzando la questione affinché ogni possibilità di rischio sia del tutto scongiurata. L'asteroide citato prende il nome di 2006 QV89 e la possibilità che questo impatti con la Terra è di una su 7.000.

Dunque, nonostante sia poco probabile che una cosa del genere avvenga, una minima percentuale esiste comunque. A quanto pare, gli studiosi avrebbero anche previsto una data in cui potrebbe avvenire l'evento. Nel dettaglio si tratterebbe del 9 settembre 2019, in mattinata.

Gli asteroidi sono una minaccia per il nostro pianeta

Se l'impatto avvenisse realmente, le conseguenze potrebbero essere disastrose date le dimensioni del meteorite sopra citato. Jim Brindenstine, amministratore delegato della NASA, ha riferito che gli asteroidi costituiscono un vero e proprio pericolo per la Terra. Si dovrebbero dunque attuare dei sistemi che possano mettere in sicurezza il pianeta in caso di possibili collisioni.

In base ai calcoli degli studiosi che si stanno occupando di analizzare il corpo celeste 2006 QV89, quest'ultimo dovrebbe passare a 6,8 milioni di chilometri dal pianeta. Resta però comunque presente la possibilità dell'1% di uno schianto sul globo terrestre.

La maggior parte dei meteoriti si disintegrano in aria durante il tragitto, ma quelli dalle dimensioni più grandi possono schiantarsi e creare crateri di grosse dimensioni o disastri di grande entità. Le caratteristiche possono essere diverse, a seconda che si tratti di corpi celesti del tipo ferroso (composto da ferro e nichel) o roccioso (composti da silicati).