Un ragazzo di soli 17 anni è morto, annegato, nelle acque del fiume Oglio. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di oggi, sabato 15 giugno, a Palosco (piccolo centro tra le province di Bergamo e Brescia). Il giovane, di origine senegalese, risiedeva con la famiglia a Cenate Sotto (comune della Val Cavallina) e si sarebbe tuffato in acqua per recuperare un pallone. Inutili i tentativi di rianimarlo. E' il terzo minorenne lombardo che annega dall'inizio della stagione.
La tragedia
Nel primo pomeriggio di oggi, il 17enne si trovava con tre amici nel parco dell'Oglio, nei pressi del Bar Mulino a Palosco.
Erano da poco passate le 14 ed il gruppetto stava giocando a calcio. Ad un certo punto, però, la palla è finita in acqua ed il giovane senegalese, senza pensarci troppo, si è gettato nelle acque del fiume Oglio per recuperarla.
La tragedia si è consumata in pochi minuti. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato risucchiato dalla forte corrente: un mulinello lo avrebbe trascinato sott'acqua impedendogli di riemergere. I ragazzi che erano con lui, dopo aver tentato invano di raggiungerlo, hanno chiamato i soccorsi.
Nel giro di pochi minuti, sul posto sono giunti i sommozzatori del nucleo di Treviglio ed un mezzo dell’elisoccorso che si è alzato in volo da Milano.Poi, sono arrivati il personale della Croce Rossa di Palazzolo sull'Oglio, due squadre di vigili del fuoco e gli agenti della Polizia locale di Palosco.
Il ragazzo è stato recuperato, già privo di vita, a 5 metri dalla riva, all'interno di una buca profonda 2 metri.
E' il terzo caso in pochi giorni
Il ragazzo annegato oggi pomeriggio nelle acque del fiume Oglio è il terzo giovanissimo che, dall'inizio del mese di giugno, perde la vita nelle acque lombarde.
Il 2 giugno, Lorenzo Schito, un quattordicenne di Cerro Maggiore (in provincia di Milano) è annegato nelle acque del lago Maggiore mentre, con la sorella ed alcuni amici, si trovava sulla spiaggia di Punta Veve ad Arona (provincia di Novara).
Le acque del lago dove è avvenuta la tragedia, nonostante siano pericolose - per la presenza di numerose "buche" - non siano balneabili, sono molto frequentate.
Pochi giorni più tardi, Maxwell Osei, studente quindicenne che aveva deciso di festeggiare la fine della scuola con un tuffo nel lago di Como, è morto annegato nei pressi del lido di Villa Geno.
Il ragazzino, che non sapeva nuotare, era entrato in acqua nonostante il lago, in quel punto sia molto insidioso (il fondale si inabissa fino a 45 di metri di profondità) e nonostante i divieti. Il lido di Villa Geno, infatti, oltre ad essere inquinato è chiuso al pubblico in quanto oggetto di un lungo contenzioso.