Alla fine Franco Fanizza e Massimo Fanizzi, rispettivamente di 62 e 43 anni, zio il primo e nipote il secondo, non c'è l'hanno fatta. I due parenti sono spirati ieri mattina presso l'ospedale "Antonio Perrino" di Brindisi, dove erano ricoverati presso il Centro Grandi Ustionati in gravissime condizioni, dopo che un'esplosione, il 21 giugno scorso, aveva semidistrutto una villetta al mare situata a Porto Cesareo, nel leccese, la quale sarebbe stata occupata da alcuni turisti, che l'avevano presa in affitto.
Quella mattina i due uomini si erano recati presso l'immobile per controllare che tutto fosse regolare, visto che di recente quest'ultimo era stato ristrutturato, proprio per metterlo a disposizione dei numerosi turisti che ogni estate affollano il Salento.
Al momento del dramma gli affittuatari dell'edificio si trovavano in spiaggia, e quindi solo per una questione di fortuna l'episodio non ha assunto contorni ancora più gravi.
Condizioni critiche fin da subito
La deflagrazione della casa avvenne per una fuga di gas. Sarebbe stato proprio il 43enne, quella mattina, ad accorgersi che c'erano forti esalazioni: a questo punto decise, come da prassi, di chiudere la bombola del gas e bonificare gli ambienti. Ma quello che avrebbe tradito le vittime è il tempo: infatti, poco dopo aver bonificato le stanze, il 43enne stesso avrebbe acceso la luce: a quel punto il boato, fortissimo. Il soffitto dell'abitazione crolla, così come anche i muri perimetrali della villetta, che seppelliscono zio e nipote.
Immediatamente sul posto quella mattina intervennero i soccorsi, che trasferirono a Brindisi appunto i due soggetti. Le loro condizioni erano apparse subito critiche. In questi giorni i sanitari hanno fatto davvero di tutto per poter salvare loro la vita, ma purtroppo i due non c'è l'hanno fatta. Erano troppo gravi i traumi e le ferite riportate durante l'esplosione.
Data dei funerali da stabilire
Al momento non è stata ancora stabilita una data precisa per le esequie dei due. Nei prossimi giorni le salme delle vittime saranno sottoposte ai relativi esami autoptici, dopodiché dovrebbe essere dato il nulla osta per i funerali. I famigliari dei due sono ovviamente sconvolti per quanto accaduto.
Nelle prime ore di ieri ha smesso di battere il cuore di Franco, mentre poche ore dopo, in tarda mattinata, quello di Massimo. Sulla vicenda comunque indagano ancora i carabinieri. Una tragica fatalità che ha fatto parlare tutto il Salento e non solo. Pare che i due fossero molto conosciuti in zona. I Vigili del Fuoco di Veglie hanno eseguito dei sopralluoghi sul luogo del fatto di cronaca, e hanno confermato che a scatenare l'esplosione è stata una fuga di gas partita dalla cucina.