Un video (guarda qui sotto) girato da un aereo di frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, mostra un peschereccio che, nei pressi dell’isola di Lampedusa, prossimo alle acque territoriali italiane, traina un barchino sul quale vengono poi trasbordati 81 migranti. Mentre il peschereccio, la cosiddetta ‘nave madre’, fa dietrofront per fare rotta verso le coste libiche, il piccolo natante punta invece dritto verso l’isola siciliana. Questa volta, però, gli affari sono andati molto male agli scafisti, visto che la Guardia di Finanza ha raggiunto e fermato l’imbarcazione, mettendo in stato di fermo i sette membri dell’equipaggio, sei egiziani e un tunisino.
Bloccato anche il barchino carico di disperati (75 uomini, tre donne e tre minori). Le operazioni di polizia e di salvataggio si sono svolte sotto il coordinamento del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, lo stesso che nell’agosto scorso aprì un fascicolo di indagine contro Matteo Salvini per sequestro di persona nel cosiddetto ‘caso Diciotti’.
Le immagini girate dall’Agenzia europea della guardia costiera
Frontex è un’agenzia, istituita nel 2016, che si occupa del sistema di controllo e gestione delle frontiere esterne dell’Unione europea. Per quanto riguarda il Mar Mediterraneo, la collaborazione con le autorità italiane viene svolta attraverso l’utilizzo di strumenti radar, imbarcazioni e velivoli da ricognizione.
Ed è stato proprio uno di questi aerei a localizzare, giovedì scorso, un peschereccio carico di migranti, in seguito trasbordati su una specie di piccolo motoscafo trainato fino a quel momento dalla ‘nave madre’. Nel video della durata di poco più di un minuto e 30 secondi, si vede chiaramente il peschereccio, di colore blu, trainare una piccola imbarcazione, di colore bianco e dotata di un motore.
Migranti ammassati su una imbarcazione troppo piccola
Le immagini poi staccano. I due natanti sono fermi in mezzo al mare, vicini alle acque territoriali italiane. Un uomo, probabilmente un membro dell’equipaggio, provvede a tirare la cima per avvicinare le barche tra loro. È a questo punto che si vedono scendere dal peschereccio i primi migranti.
I profughi prendono lentamente posto sulla oscillante barchetta. Alcuni indossano un giubbotto di salvataggio di colore arancione, altri nemmeno quello. Il motoscafo si riempie sempre di più, in maniera ovviamente spropositata e pericolosa. I trafficanti di uomini evidentemente non si fanno scrupoli ad ammassare carne umana, infischiandosene del rischio naufragio. Terminate le operazioni di trasbordo, con il piccolo motoscafo ormai paurosamente stracarico, la ‘nave madre’ riprende il largo in direzione Libia, abbandonando i profughi al loro destino: la morte o la salvezza a Lampedusa. Almeno questa volta, però, le autorità italiane sono riuscite ad intervenire. I migranti sono già sbarcati sull’isola, mentre il peschereccio criminale verrà fatto attraccare nel porto di Licata.