Furto con sparatoria mortale nelle ore notturne tra giovedì 6 e venerdì 7 giugno 2019. I fatti sono avvenuti intorno alle ore 03:00 circa del mattino, a Pavone Canavese, precisamente in via Torino, alle porte del quartiere periferico 'San Bernardo' di Ivrea (Piemonte). Tre malviventi hanno cercato di introdursi all'interno di un bar-tabaccheria, ma Marcellino Iachi Bonvin, titolare dell'esercizio commerciale 'Winner Point', che abita nell'appartamento sopra al locale, si è accorto del tentativo di furto mentre i ladri erano intenti a forzare la porta saracinesca del negozio con un palo di ferro.

Il racconto dei fatti

A quanto apprendiamo, come riporta anche la testata giornalistica online del quotidiano web 'La Repubblica', secondo una prima sommaria ricostruzione dell'accaduto, il proprietario della tabaccheria si sarebbe immediatamente portato in strada per farsi notare dai malviventi, dissuaderli dal furto e metterli in fuga. Tra la banda di delinquenti e il titolare del negozio, però, sarebbe nata una violenta e feroce colluttazione fisica. In base al racconto di alcuni testimoni oculari presenti sul luogo, l'uomo avrebbe esploso ben sette colpi di arma da fuoco, uno dei quali avrebbe preso in pieno un malvivente che, colpito dritto al petto, sarebbe morto sul colpo.

La procura apre un'inchiesta

La vittima sarebbe un ladro di origini moldave, senza precedenti di Polizia. I due complici del delinquente, nel parapiglia generale, sarebbero riusciti a mettersi in fuga, facendo perdere le proprie tracce. Sull'episodio la Procura della Repubblica presso il tribunale di Ivrea ha aperto un fascicolo d'inchiesta per appurare la verità dei fatti e stabilire eventuali responsabilità del tabaccaio circa la morte del ladro.

Già nella mattinata odierna, il titolare del bar è stato ascoltato in procura agli inquirenti.

La legittima difesa

Per lui sembrerebbe configurarsi il reato penale di eccesso di legittima difesa, reato per il quale - appunto - i magistrati del tribunale di Ivrea lo hanno formalmente imputato, iscrivendolo nel registro degli indagati.

Si tratta del primo caso di eccesso di legittima difesa da quando è entrata in vigore la nuova legge sulla difesa personale, fortemente voluta e approvata dal ministro degli Interni e vicepremier leghista Matteo Salvini. Giuseppe Ferrando, capo procuratore generale del tribunale di Ivrea, assieme ad un pool di giudici e magistrati, dopo l'interrogatorio del tabaccaio, dovrà valutare e stabilire se nella fattispecie sarà possibile applicare la nuova legge sulla legittima difesa all'episodio di Pavone Canavese.