Una scena da film apocalittico: una pista ciclabile è diventata un cimitero all'aria aperta di centinaia di topi. Il fenomeno, che è a un tempo raccapricciante e preoccupante, si sta ripetendo da qualche giorno ad Hommerts, un villaggio rurale che si trova nella provincia di Friesland, nel nord dei Paesi Bassi. Al caso che spaventa e inquieta gli abitanti, si sta cercando di dare risposte, ma resta al momento un mistero.

Suicidio di massa di topi da un ponte

A breve, se il fenomeno continuerà, il numero di topi morti potrebbe superare quello degli abitanti di Hommerts, circa 700, la località finora sconosciuta alle cronache in cui sta avvenendo l'incredibile e misterioso fenomeno.

Finora sono stati contati già 500 ratti morti, presumibilmente a seguito di un suicidio di massa.

I topi, secondo le testimonianze di gente del posto riprese dal quotidiano Sneeker Nieuwsblad che ha pubblicato anche foto eloquenti, si sarebbero uccisi in massa gettandosi da un ponte dell'acquedotto locale, per poi finire nella pista ciclabile sottostante che ha assunto un aspetto tetro e non è più meta di gradevoli passeggiate a piedi o in bicicletta. Anton Kappers, abitante di Hommerts, ha anche realizzato un video che dà un'idea di cosa significhi trovare in strada una distesa di roditori. Alcuni sono morti sul colpo, altri sono rimasti a terra feriti, altri ancora, sopravvissuti al salto, sono fuggiti via.

Ma perché stia accadendo un fenomeno che non pare avere precedenti, nessuno finora ha saputo determinarlo con esattezza. Si ipotizza che l'uso di fertilizzanti e crittogamici in agricoltura abbia distrutto il loro habitat naturale. Oppure, potrebbe dipendere dal fatto che gli agricoltori stiano allagando campi e terreni: questa operazione provocherebbe la fuga in massa verso luoghi poco sicuri, come il ponte sull'acquedotto dal quale i roditori allo sbando si lascerebbero cadere.

Un'altra ipotesi è che sia in corso una lotta per la sopravvivenza in un contesto di sovraffollamento. Ma non vi è nulla di certo, né si sa se e quanto ancora durerà il fenomeno che ha avvolto la cittadina in un clima di mistero e sparso preoccupazione tra i residenti.

Precedenti altrettanto inquietanti

Un caso del genere sembra non aver uguali.

Di recente però c'è stato un precedente non meno anomalo che ha avuto per protagonisti roditori, ribattezzati pazzi. A Cesena, lo scorso fine gennaio, nella frazione di Gattolino, come in una scena di un film horror, grandi ratti bianchi sono stati visti saltare contro le auto lungo le strade locali, per poi essere investiti e uccisi. Gli esperti ritengono che appartenevano a una colonia che si era insediata presso un allevamento di piccioni della zona, dismesso ma non bonificato, avendo trovato riparo e cibo a volontà. Forse, però, quando le scorte alimentari sono finite, molti di loro si sono riversati in strada e nelle campagne. I vigili del fuoco volontari di Cesenatico hanno detto di non aver mai visto nulla di simile.

L'episodio ha richiesto una derattizzazione straordinaria con esche e topicidi ovunque, di pari passo con smaltimento di almeno 200 carcasse di roditori. C'è stata nell'aria per alcuni giorni la sensazione che fosse accaduto qualcosa tra i roditori, sembravano impazziti, si mordevano e mangiavano tra loro.

Il loro comportamento è parso agli esperti non normale, ben sapendo che di solito i topi sono furbi, cauti e non escono alla scoperto, specie alla luce. Nelle campagne c'era stata molta preoccupazione perché i roditori avevano invaso poderi. In tutt'altro scenario, Castellamare di Stabia alle porte di Napoli, lo scorso settembre sul lungomare furono rinvenuti ratti morti, probabilmente portati dalle correnti, ad evidenziare un'allarmante situazione igienico-sanitaria.