Matteo Rossi, l'escursionista di 23 anni ritrovato morto nelle cascate del torrente San Giulio a Cittiglio, potrebbe essere scivolato e caduto mentre si faceva un selfie. La tragedia si è consumata in pochi istanti, sotto gli occhi atterriti dell'amico che lo accompagnava. In molti hanno ricordato che le cascate, angolo suggestivo e scenografico della Valcuvia, sono tanto affascinanti quanto pericolose.

Scatto fatale

Ieri, domenica 14 luglio, Matteo Rossi, di Travedona Monate (piccolo centro in provincia di Varese) e un amico, suo coetaneo, hanno raggiunto la vicina Cittiglio per un'escursione alle cascate del torrente San Giulio.

Le tre cascate, poste tra i 324 e i 474 metri d'altezza, sono raggiungibili da un sentiero, a tratti tortuoso ed accidentato, che prende il via dalla parte antica del borgo.

Nel pomeriggio, poco prima delle 15, mentre percorrevano il sentiero tra i boschi del Sasso del Ferro che si snoda tra la seconda e la terza cascata, secondo una prima ricostruzione, Matteo si sarebbe fermato per prendere il suo smartphone ed immortalare quel paesaggio avvolto da una bellezza selvaggia. Un secondo di disattenzione, però, gli sarebbe stata fatale: il 23enne, ha infatti, perso l'equilibrio e cadendo è scivolato per diversi metri in una pozza dello stesso torrente. Non si esclude che quello scatto fosse in realtà un selfie.

Saranno le indagini, affidate ai carabinieri di Luino, a fare chiarezza sull'accaduto.

I soccorsi

L'amico, vedendo scivolare Matteo, ha subito lanciato l'allarme e, dal suo cellulare, ha richiesto l'intervento dei soccorsi. Nel giro di pochi minuti, sul posto sono arrivati gli uomini del nucleo Speleo alpino fluviale, i i vigili del fuoco, il Soccorso alpino di Varese ed i carabinieri.

Dal vicino capoluogo si sono anche alzati in volo l'elicottero A109 Drago 84 e un mezzo dell'elisoccorso, ma tutto si è rivelato inutile. I soccorritori hanno subito individuato il ragazzo, ma le operazioni di recupero, piuttosto difficoltose, si sono sono concluse intorno alle 19. Matteo, con ogni probabilità, è morto sul colpo in seguito al violento impatto con le rocce.

La notizia del tragico incidente si è subito diffusa nel piccolo centro di Travedona Monate e l'intera comunità si è stretta intorno alla mamma, al papà e ai tre fratelli del 23enne.

In molti, sulla pagina Facebook "Sei di Cittiglio se" hanno commentato quanto accaduto alle cascate di Cittiglio e hanno ricordato che quel sentiero tra castagni e faggi è impervio e pericoloso e più volte, in passato, è stato teatro di incidenti. Dopo la prima cascata, vi sono dei cartelli di divieto, ma spesso turisti ed escursionisti, anche se non sono adeguatamente attrezzati, li ignorano e si avventurano comunque tra il bosco per ammirare anche il secondo ed il terzo salto. Nel corso degli anni, più volte, la comunità ha invocato la chiusura e la messa in sicurezza del percorso, dissestato in più punti da delle frane.