A poche ore dal ritrovamento del corpicino di una neonata nel Tevere, avvenuto sabato pomeriggio, sono ancora tanti gli interrogativi da sciogliere. La piccola non è stata ancora identificata, né sono chiare le cause della morte. Per ora si indaga per omicidio colposo. “Sembrava un pupazzetto” ha spiegato, ancora sconvolto, uno dei pescatori di anguille che hanno fatto la macabra scoperta a Centro Giano, località a sud del ponte sul Raccordo anulare di Roma. La bimba era di carnagione bianca, probabilmente di origine caucasica: si pensa che sia stata partorita nelle 24 ore antecedenti il decesso.
Aveva ancora il cordone ombelicale, tagliato con le forbici e annodato; inoltre presentava un arrossamento dietro la nuca, una forte contusione come se avesse ricevuto un colpo. Forse si trattava di un’abbondante fuoriuscita di sangue.
La piccola respirava al momento della nascita
Il corpicino, inizialmente avvistato da Cesare Bergamini, pescatore d'anguille apparso nel documentario Sacro Gra di Gianfranco Rosi, è stato adagiato dai pompieri che l’hanno recuperato sul battello di un vecchio ristorante ormai chiuso, l'Anaconda, sotto il ponte monumentale di Mezzocammino. Non è chiaro se la povera bimba sia stata gettata in acqua quando era ancora viva o sia stata uccisa prima di essere lanciata nel Tevere: per ora si sa che la neonata respirava quando è venuta alla luce.
Per avere altri riscontri, come ad esempio la presenza di acqua nei polmoni, bisognerà attendere l’autopsia. Nel frattempo gli investigatori continuano le ricerche in tutti gli ospedali della zona, per sapere se tra i pazienti in cura nelle ultime ore ci sia stata la madre della bambina. Inoltre si perlustrano gli accampamenti e le baracche lungo il fiume, nella speranza d trovare qualche traccia.
Infine qualche altra indicazione potrebbe arrivare dai filmati delle telecamere installate in zona.
Le prime ipotesi sull’accaduto
Difficilmente il corpicino può essere stato abbandonato molto lontano dal punto in cui è stato ritrovato. Infatti se fosse stato lasciato andare molto più a monte sarebbe rimasto intrappolato nei cumuli di rifiuti presenti sulle sponde, specialmente in prossimità delle numerose anse presenti in questo tratto del Tevere.
Gli inquirenti temono che la madre della neonata possa essere una prostituta a cui sarebbe stata sottratta la figlia, subito dopo il parto, per poter così farla immediatamente tornare ad esercitare la “professione”. Quindi, secondo questa ricostruzione, la piccola sarebbe stata uccisa e gettata via da un protettore particolarmente spietato. Oppure, più semplicemente, potrebbe essersi trattato di un caso di gravidanza indesiderata, che avrebbe spinto la donna che ha partorito la bimba a disfarsene subito dopo la nascita.