Alla già difficile e dolorosa vicenda che ha portato alla morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, di 35 anni, di cui si sono svolti oggi i funerali solenni, accoltellato nella notte fra giovedì 25 e venerdì 26 luglio a Roma nel quartiere Prati durante un'operazione in borghese, e al fermo di due cittadini statunitensi, Gabriel Christian Natale-Hjorth e Finnegan Lee Elder, di 18 e 19 anni, si è aggiunto un nuovo capitolo che rischia di far diventare il caso un intrico politico e diplomatico tra Italia e Usa.
Ha suscitato scandalo internazionale la foto di uno dei due fermati con l'accusa di omicidio aggravato e tentata estorsione, si tratta di Gabriel Christian Natale-Hjorth, con gli occhi bendati, mentre è seduto a testa china in una stanza della caserma dei carabinieri, le mani dietro la schiena fermate dalle manette.
Oltre alle conseguenze disciplinari per il militare che lo ha bendato e per quello che ha scattato la foto, come ha annunciato il Comandante Generale dell’Arma, Giovanni Nistri, a quelle penali per ipotesi di reato che vanno dalla violenza privata ai maltrattamenti, oltre al danno di immagine per l'Italia, si rischia che l'interrogatorio della confessione sia dichiarato nullo. L'ha dichiarato all'Agi, l'avvocato Giandomenico Caiazza, presidente dell'Unione delle Camere penali.
Possibili conseguenze della foto bendato del ragazzo americano fermato
La Cnn, una delle principali emittenti statunitensi, ha messo la foto scandalo scattata durante l'interrogatorio nella caserma romana di via In Selce di Gabriel Christian Natale-Hjorth, bendato e ammanettato, in evidenza sulla home del proprio sito definendola un'immagine scioccante, spiegando che l'Arma dei carabinieri ha condannato il gesto e ha avviato un'indagine interna.
La foto è velocemente rimbalzata su altri media americani, dal Washington Post al Los Angeles Times che, citando le autorità italiane, parlano di scatto intollerabile e di atto illegale.
Ora, però, oltre alla magra figura per l'Italia, potrebbero scaturirne ben altre conseguenze. A spiegarlo all'agenzia di stampa Agi, è stato l’avvocato Giandomenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere penali.
Ci sono state le rassicurazioni del procuratore generale presso la Corte d'Appello, Giovanni Salvi, che ha chiarito che, al di là dell'episodio gravissimo, l'interrogatorio dei due fermati è stato regolare e messo a verbale, non c'è stata alcuna costrizione e l'altro fermato, Finnegan Lee Elder, ha confessato di aver materialmente accoltellato a morte il vicebrigadiere, e non con otto coltellate, bensì con 11 come è emerso dall'autopsia.
Rassicurazioni che potrebbero non bastare. Per Caiazza, come per l’avvocato Alan Dershowitz, professore emerito di legge all’Università di Harvard e tra i penalisti più famosi degli Stati Uniti, un atto istruttorio, confessione, testimonianza o interrogatorio, svolto con modalità che coartano la libera determinazione di una persona, è nullo. "Anche se poi quelle dichiarazioni dovessero essere confermate in una fase successiva".
Analogie con il caso Knox
Per i media staunitensi, il caso del povero brigadiere ucciso si sta rivelando simile a quello di Amanda Knox, imputata per il delitto di Meredith Kerkher avvenuto a Perugia il 1 novembre 2007, prima condannata, poi definitivamente assolta dalla Cassazione.
Uno dei primi a fare un'analogia è stato il Washington Post sottolineando che l'arresto dei due giovani californiani arriva un mese dopo il ritorno di Amanda Knox in Italia, per la prima volta dopo l'assoluzione dal "famigerato caso di omicidio, un dramma legale che aveva attirato la significativa attenzione dei media". All'epoca, la Knox fu descritta dalla stampa americana come una perseguitata coinvolta in un caso di malagiustizia italiana.
Many are asking me about this case. All I can say is: I'm withholding judgment. It should be tried in the court of law, not the court of public opinion. In any case, it's tragic. My ❤️ goes out to the victim's family.https://t.co/n6sh8lhluV
— Amanda Knox (@amandaknox) 29 luglio 2019
La foto illegale, secondo alcuni commentatori, potrebbe far nascere oltreoceano una narrazione mediatica che tratteggi il fermato come a sua volta vittima della giustizia italiana.
Sul caso, è intervenuto anche l'avvocato Luigi Girga, uno dei difensori di Amanda Knox che ha riscontrato somiglianze tra le due tragiche vicende. Nel delitto di Roma, il quadro probatorio è molto più solido, ma in entrambi i casi, protagonisti sono studenti giunti in Italia per studio o vacanza, appartenenti a famiglie facoltose.
Anche per Girga che considera impossibile l'estradizione, è però probabile che si arrivi alla nullità delle dichiarazioni del ragazzo per quella foto. Il fermo dei due indagati, però, è stato convalidato. I suoi legali potrebbero rivolgersi alla Corte europea di Strasburgo per la violazione dei diritti dell'uomo. Un passo fatto proprio da Amanda Knox dopo l'assoluzione definitiva: di recente, lo Stato italiano è stato condannato dalla Corte europea a risarcirla di 10 mila e 400 euro per aver violato il suo diritto alla difesa, contro i 500 mila euro da lei chiesti.
Proprio lei, sul suo profilo Twitter ha condiviso un articolo del Washington Post che ricostruisce l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. L'ex imputata ha detto che non vuole esprimersi perché, memore della sua vicenda, ritiene che il giudizio spetti alle aule di tribunale e non alla pubblica opinione. "In ogni caso, è una tragedia. Il mio cuore è con la famiglia della vittima", ha scritto.