La battaglia giudiziaria è solo agli inizi, ma i padri di Elder Finnegan Lee, 19 anni, e Gabriel Natale Hjorth, 18 anni, i due californiani accusati dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, 35 anni, sono già operativi al massimo grado per salvare i loro ragazzi. Giunti in Italia dagli Usa per organizzare al meglio la difesa dei figli che hanno già visitato nel carcere di Regina Coeli dove sono reclusi, i genitori dei due stanno mettendo in piedi una vera e propria macchina difensiva. Non basta la squadra di legali italiani e, nel caso del reo confesso Finnegan Lee Elder, il supporto di un consulente legale americano, Craig Peters, ora hanno assunto un pool di investigatori, anche loro in arrivo dagli Usa per fare la controindagine.

Delle indagini italiane non si fidano, o comunque non le considerano esaustive né obiettive perché affidate all'Arma. Si preannuncia una lunga storia processuale, come è accaduto nel caso Amanda Knox per l'omicidio a Perugia di Meredith Kercher, un precedente di grande peso per l'opinione pubblica americana.

In arrivo investigatori privati, al via indagine parallela

Il più determinato è Ethan Elder, 61 anni, imprenditore californiano, padre di Finnegan, reo confesso per aver inferto 11 fendenti con un pugnale militare d'attacco dotato di lama di 18 centimetri al vicebrigadiere la notte tra il 25 e il 29 luglio scorsi. Elder, sbarcato mercoledì a Fiumicino, avendo dovuto rimandare all'indomani l'incontro in carcere con il figlio, è rimasto oltre cinque ore a colloquio con i difensori, chiedendo tutte le informazioni possibili e immaginabili sul sistema giudiziario italiano, sulle indagini in corso e sulla ricostruzione dei fatti: da quando il figlio e l'amico hanno rubato il borsello all'intermediario tra i clienti e il pusher a Trastevere perché erano stati beffati e al posto di cocaina gli era stata spacciata aspirina tritata, all'appuntamento a via Pietro Cossa, quartiere Prati, in cui è avvenuto l'omicidio.

Craig Peters, il consulente legale della famiglia di Finnegan Lee Elder, l'ha preannunciato in un'intervista alla tv americana Abc7news: "Dobbiamo avere risposte ad alcune domande". Per il legale statunitense la mancanza delle immagini dell'accoltellamento sul luogo dell'omicidio impedirebbe di fornire l'esatta dinamica sull'accaduto.

Inoltre, non essendoci stata una seconda confessione di Finnegan di fronte al gip, sarebbe azzardato "dare per scontata la sua piena colpevolezza". Craig Peters si dice "convinto che a questo punto ci siano buone possibilità che chi indaga non sappia cosa è successo".

A sua volta il padre di Finnegan ha riferito: "L'accusa produca le riprese video dell'incidente per mostrare cosa è realmente accaduto".

Un team di investigatori privati americani condurrà un'indagine parallela a quella della giustizia italiana, a sostegno degli accertamenti della difesa. Per i genitori dei ragazzi non è ammissibile che, dopo la morte del carabiniere, l'inchiesta sia stata affidata proprio all'Arma, anziché ad altro organo di polizia: mancherebbe l'obiettività necessaria per accertare la verità. La decisione su chi debba condurre le indagini spetta all'autorità giudiziaria, in questo caso la Procura della Repubblica di Roma, che ha ritenuto non sussista alcuna incompatibilità ad affidare l'inchiesta al Nucleo Investigativo del comando provinciale.

Finnegan Lee e Christian Gabriel Natale, variazioni nella difesa

Le posizioni dei due indagati sono diverse e i rispettivi avvocati cercano la strategia migliore per gli assistiti. Nel caso dell'italoamericano Christian Gabriel Natale Hijorth, accusato di concorso in omicidio (il ragazzo che è stato fotografato bendato e ammanettato in caserma), la difesa ha già presentato istanza al tribunale del Riesame per la sua scarcerazione o in vista degli arresti domiciliari. Le argomentazioni sono proprio la foto ormai tristemente nota e il fatto che Natale non sia stato l'esecutore materiale dell'omicidio, anzi neanche avrebbe saputo che l'amico avesse un coltello.

I legali di Elder, invece, fanno leva sulla legittima difesa: il ragazzo, che ha la mano sinistra semiparalizzata dopo l'amputazione di un dito a seguito di una caduta da una scala, non avrebbe potuto reggere un corpo a corpo con Rega.

Elder dal carcere continua a dire di aver estratto il pugnale terrorizzato credendo di avere di fronte due delinquenti: eppure, i carabinieri Rega e Varriale si erano qualificati. La difesa cercherà di invalidare tutti gli atti dell'indagine. Troppe le incongruenze del caso per i legali: quattro militari intervenuti fuori servizio al momento dello spaccio, venditore e acquirenti non fermati subito al momento della transazione a Trastevere ed altri punti oscuri di un caso, oltre che tragico, complicatissimo.