Padri in soccorso dei figli per cercare di difenderli. Sono sbarcati dagli States l'italoamericano Fabrizio Natale e il californiano Ethan Elder. Sono i genitori rispettivamente di Christian Gabriel Natale Hjorth, 18 anni, e di Finnegan Lee Elder, 19 anni. I loro figli sono nel carcere romano di Regina Coeli per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, 35 anni.

Dei due, Lee Elder ha confessato di avere inferto le coltellate, 11, con le quali ha ucciso il carabiniere. L'altro, che parla bene l'italiano per via delle sue origini e che ha anche la doppia cittadinanza, è comunque implicato nell'omicidio e nell'intricata vicenda estorsiva in cui, terzo protagonista, è un pusher.

Nella notte romana folle e tragica del 25 luglio, i due 'turisti' hanno fatto un tour in cerca di droga e non di momumenti della Roma Eterna da visitare.

Pianti e abbracci, ricorso per la scarcerazione di 'Gabe'

Fabrizio Natale, il padre di 'Gabe', consulente finanziario a San Francisco, ieri è entrato nel carcere di Regina Coeli dove il figlio, il ragazzo ripreso in una foto che lo ritrae bendato nella caserma dei carabinieri, è recluso da una settimana. Sette giorni in cui la realtà è stata irreversibilmente stravolta: un servitore dello Stato, il carabiniere Rega, è stato ucciso, e i due giovani americani non sono più semplici turisti, sia pure con un'adolescenza tra risse, alcol e droga, in viaggio a Roma, ma due indagati per fatti gravissimi a cui il futuro riserva di certo un lungo percorso giudiziario.

Fabrizio è stato il primo ad accogliere l'appello del figlio che all'avvocato di fiducia appena nominato, aveva chiesto di poter vedere i genitori rompendo il silenzio e quell'apparente indifferenza glaciale che aveva impressionato la polizia carceraria. Anche la madre, Heidi Hjorth, un'immobiliarista di San Francisco da cui il padre è separato da un anno, sta arrivando in Italia.

Tra padre e figlio c'è stato innanzitutto un lungo abbraccio tra le lacrime: era la prima volta che si incontravano dopo il delitto. Il ragazzo biondino dall'aspetto esile, al padre ha detto: "Non ho fatto niente, sono innocente".

"E' sconvolto per la morte del carabiniere, non si dà pace", ha detto Fabrizio Natale all'uscita del carcere.

Il padre crede nella sua innocenza e ha detto che Gabe non sapeva che l'amico fosse armato di coltello. Ha speso poche parole sulla foto del figlio diffusa in tutto il mondo: "Se ci sono responsabilità, saranno accertate dai pm di Roma". E' un tema che lascia agli avvocati: la difesa è già al lavoro per presentare un ricorso al tribunale del Riesame con cui chiedere la scarcerazione o almeno i domiciliari per l'assistito. Sarebbero state scritte tante inesattezze sui giornali: Gabe è un ragazzo normale, studia per diventare architetto, "e anche io non sono così ricco come la stampa mi ha voluto descrivere. Vivo del mio stipendio". Il figlio avrebbe appreso della morte del carabiniere solo dopo il suo fermo.

Però lui e Lee hanno lasciato Rego in strada in una pozza di sangue, sono fuggiti in fretta per nascondere coltello e indumenti sporchi di sangue in un pannello del soffitto della stanza del lussuoso albergo in Prati dove alloggiavano.

Il padre del reo confesso, dubbi sulla ricostruzione del caso

L'imprenditore californiano Ethan Elder, 61 anni, padre di Finnegan Lee Elder, è sbarcato ieri mattina a Fiumicino. Ha detto che dopo aver visto la foto dell'altro ragazzo bendato, lei e la moglie hanno temuto per la sorte del figlio: "Siamo stati rassicurati che non è stato maltrattato", ma spera sia assistito da un medico. Leah, 51 anni, la madre del ragazzo che ha difeso il figlio definendolo riflessivo, è in arrivo in Italia.

D'altra parte, la foto 'scandalo' di Gabe è anche un appiglio per la famiglia di Lee che vorrebbe salvare il ragazzo, reo confesso: potrebbe fornire un qualche pretesto procedurale, anche se l'estradizione è esclusa. Intanto, uno dei legali di Lee, Renato Borzone ha subito detto che la vicenda presenta aspetti poco chiari, specie nella fase finale in cui è avvenuta la colluttazione: non si sarebbe svolta come rappresentata dalle fonti investigative. Il legale ha chiesto rispetto per Lee perché non avrebbe precedenti penali e non sarebbe un soggetto pericoloso.

Suo padre, scortato da una decina di uomini della sicurezza forse voluti dall'Ambasciata americana, la stessa che ha suggerito alla famiglia due nuovi avvocati, si è recato al Cavalieri Waldorf Astoria di Monte Mario, hotel a cinque stelle dove alloggia, scelta che evidenzia il tenore di vita della famiglia.

Ieri non ha fatto in tempo a vedere il figlio perché l'orario delle visite a Regina Coeli era terminato e l'incontro è stato rimandato ad oggi. Invece, in cinque ore di dialogo serrato, ha chiesto agli avvocati informazioni sul sistema giudiziario italiano e sulla ricostruzione dei fatti del 25 luglio.