Il Tar del Lazio accoglie il ricorso presentato il 13 agosto scorso da Open Arms e sospende il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane per la nave Ong. Ad annunciarlo è stata la stessa Organizzazione non-governativa spagnola, che da tredici giorni è ferma in mare con 150 migranti a bordo. All'imbarcazione era stato imposto il divieto di entrare in acque italiane da parte del ministro dell'Interno Matteo Salvini, vista la normativa del decreto sicurezza bis.
Tar del Lazio sospende il divieto di ingresso di Open Arms in Italia
"Sulla base della decisione dei giudici, siamo pronti a dirigerci verso il porto sicuro più vicino".
Questo è quanto hanno fatto sapere dall'equipaggio di Open Arms, che starebbe facendo rotta in direzione Lampedusa. Immediata la replica di Salvini, che ha ribadito il proprio 'no' nei confronti dell'imbarcazione.
Nel ricorso presentato, Open Arms sottolineava la "violazione delle norme di Diritto Internazionale del mare riguardanti il soccorso contenute nel decreto sicurezza bis. Il Tar ha riconosciuto – fa sapere la Ong – la situazione di gravità e urgenza dovuta ai tanti giorni in mare trascorsi dai migranti a bordo. I giudici del Tribunale amministrativo hanno deciso di sospendere il divieto anche sulla base della documentazione prodotta.
Intanto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe chiesto al vicepremier Salvini un intervento per sbloccare la situazione della nave spagnola.
Lo fa sapere lo stesso Vicepremier, presente a Genova per l'anniversario della caduta del Ponte Morandi: "Il Premier mi ha scritto per lo sbarco di alcuni migranti di una Ong straniera. Gli risponderò garbatamente che non si capisce perché debbano sbarcare in Italia".
Nel tardo pomeriggio, dalla spiaggia di Recco, Salvini ha poi rincarato la dose: "Non mi arrendo e non cambio idea.
Ditemi se non è un Paese strano quello in cui una nave spagnola, in acque maltesi, si rivolge ad un avvocato di un tribunale amministrativo per chiedere il permesso di sbarcare in Italia. Nelle prossime ore firmerò il mio no. C'è un disegno per tornare ad aprire i porti italiani – conclude il Ministro dell'Interno – e trasformare l'Italia nel campo profughi d'Europa".
Open Arms, risse a bordo tra i migranti
Poco prima della decisione del Tar del Lazio, il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, aveva lanciato l'ennesimo appello sulla drammatica situazione. Secondo Camps, infatti, il rischio di risse e il deterioramento delle condizioni igieniche a bordo della nave aumentava di minuto in minuto. In un'intervista all'emittente radiofonica spagnola 'Cadena Ser', Camps aveva dichiarato: "Non so quanti altri giorni riusciremo a resistere. Tra meno di un'ora potrebbe esserci una rissa o, addirittura, qualcuno che potrebbe morire a bordo. Sarebbe una situazione drammatica e imperdonabile. Le persone sulla nave hanno subito torture e violenze di ogni tipo. Al minimo problema, la situazione diventa sempre più tesa con il passare dei giorni".
Il fondatore di Open Arms ha proseguito dicendo che i motivi per i quali si litiga a bordo sono legati al cibo e alla troppa fila per recarsi in bagno. Un netto peggioramento delle condizioni del mare ha contribuito ad alimentare la tensione a bordo della nave.