Cure innovative anti-infiammatorie con un composto di cellule staminali. Le starebbe facendo in queste ore sotto falso nome, l'ex ferrarista sette volte campione del mondo di Formula Uno Michael Schumacher. Alle beffe del destino che si è accanito contro di lui, sono seguite scelte familiari all'insegna della ferrea tutela della privacy. Da sei anni, per volere della famiglia, in special modo della moglie Corinna, dell'ex pilota tedesco oggi 50enne, non si sa quasi più nulla.

Dal tragico incidente capitatogli nel 2013 mentre sciava che gli ha provocato gravi danni cerebrali, le notizie su di lui sono sempre state date con il contagocce e la sua condizione di Salute è rimasta avvolta in un alone di mistero.

Ora dalla stampa francese arriva un'indiscrezione che accende nuove speranze tra i suoi fan: l'ex pilota è stato trasportato in gran segreto a Parigi per essere sottoposto a una cura sperimentale.

Michael Schumacher, nuove speranze

I tanti tifosi del campione tedesco non l'hanno mai dimenticato e confidano sempre in qualche buona notizia: sperano che la salute di Michael Schumacher possa migliorare, ben sapendo, però, che possono vederlo correre solo nei gloriosi filmati di un passato che, seppure recente, sembra lontanissimo. Infatti, in seguito all’incidente sulla nevi di Meribel avvenuto il 29 dicembre 2013, la vita di Michael e dei suoi familiari è stata sconvolta: l'ex pilota, dopo aver sbattuto la testa contro una roccia, ha riportato gravi danni cerebrali, ha dovuto subire due delicatissimi interventi chirurgici, si è risvegliato dopo quattro settimane dal coma indotto nel 2014, ed è stato molti mesi in rianimazione.

Da allora, grazie alla determinazione e all'impegno della famiglia, specie della moglie sempre in prima linea, la sua vita è diventata una riabilitazione permanente. Negli ultimi mesi ci sarebbero stati segnali positivi su un suo recupero. Segnali confermati dal nuovo aggiornamento: il quotidiano francese Le Parisien, che per primo ha dato la notizia, svela la partenza dalla sua villa svizzera di Gland sulle rive del lago di Ginevra a bordo di un camion ambulanza, giallo e blu registrato a Ginevra, accompagnato da un corteo di una dozzina di persone, fra medici e assistenti per arrivare presso l’Hôpital européen Georges-Pompidou ed essere sottoposto presso l'unità cardiologica a una cura sperimentale a base di iniezioni di cellule staminali.

L’intento sarebbe quello di ottenere un’azione anti-infiammatoria sull’intero organismo.

L'ex pilota, arrivato a Parigi nel primo pomeriggio di lunedì, dovrebbe essere dimesso entro giorni. L’intervento dovrebbe essere realizzato dal professor Philippe Menasché, cardiochirurgo di fama internazionale e pioniere della cura con le staminali per l'insufficienza cardiaca.

Non sarebbe la prima volta che viene ricoverato in gran segreto. Sarebbe il suo terzo viaggio a Parigi, il precedente è avvenuto la primavera scorsa per fare preliminari esami medici. La terapia sarebbe dovuta iniziare a luglio, ma è stata rinviata a causa di un'indisposizione di Schumi. L'ex fuoriclasse avrebbe fatto il suo ingresso nella struttura sanitaria interamente rivestito di una copertura blu scuro per oscurare completamente il corpo e il viso.

Il parere dell'esperto

Angelo Vescovi, biologo e farmacologo, direttore scientifico della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, ha raccontato che qualche anno fa fu contattato da una persona che conosceva la famiglia di Schumi per chiedere se si poteva fare qualcosa, ma poi non seguì alcuna iniziativa.

"Al momento possiamo solo fare ipotesi su cosa stiano facendo a Parigi, anche perché non esistono dati pubblicati sull'uso di staminali su persone in coma", ha detto Vescovi spiegando che portare staminali nel cervello tecnicamente non è difficile, è un intervento che si fa già sui pazienti con sclerosi multipla. Se sotto il controllo di un comitato etico, in sicurezza per il paziente e nel rispetto delle leggi, "come sicuramente sta avvenendo a Parigi" è un valido tentativo. Ma il rischio è di "creare un caso mediatico, che potrebbe portare alla nascita di cliniche che offrono trattamenti campati in aria, magari in paesi meno controllati del nostro o della Francia".

La testimonianza di un amico di sempre

Jean Todt, ex Ad e ex direttore scuderia Ferrari, ora presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile, amico di sempre di Schumi, ha fatto una rivelazione commovente tempo fa. Ha rivelato d'aver assistito nella casa svizzera dell'ex pilota al Gran Premio del Brasile 2018.

"Sono sempre molto cauto quando faccio queste dichiarazioni, ma è vero: ho guardato con lui nella sua casa in Svizzera le gare di Formula 1. Michael non si arrende, continua a combattere ed è nelle migliori mani. Per quanto riguarda invece la nostra amicizia, ovviamente non può essere la stessa di una volta. Questo semplicemente perché non c’è più la stessa comunicazione di prima”. Intanto Mick, figlio del campione mondiale, ha iniziato a correre in Formula Due.