Il 12 settembre 2019, presso il tribunale di Milano, si è tenuta la prima udienza del processo che vede imputato Drefgold, all'anagrafe Elia Specolizzi. Il trapper è accusato di spaccio, dato che il mese scorso gli agenti del commissariato di Rho, guidati dal dirigente Maria Antonietta Scrinci, hanno rinvenuto nella sua abitazione milanese circa 100 grammi di marijuana e 12mila euro in contanti.

Drefgold in aula per la prima udienza

Circostanze che, secondo il Pubblico Ministero, rappresenterebbero una prova palese di un'attività di spaccio messa in atto dal giovane pupillo e collaboratore di Sfera Ebbasta, nonché primo artista in assoluto a firmare per la BHMG (acronimo che sta a significare sia 'Billion Headz Money Gang' che 'Billion Headz Music Group'), l'etichetta discografica fondata dal Trap King di Cinisello Balsamo assieme a Charlie Charles.

Di tutt'altro avviso l'avvocato difensore dell'artista classe 1997, il quale oltre ad alcuni conoscenti che si trovavano con Specolizzi il giorno dell'arresto, intende far testimoniare anche il padre del ragazzo, dato che una parte del quantitativo di denaro contante rinvenuto dalle forze di Polizia sarebbe, secondo la difesa, proprio un regalo del genitore.

In aula Drefgold si è dichiarato innocente, spiegando di essere un abituale consumatore di cannabis, in quantità che ha definito 'massicce', ma di non aver alcun bisogno di spacciare, potendo vantare ottimi guadagni conseguenti alla sua attività professionale, concetto già ribadito subito dopo l'arresto, con queste parole: "Non spaccio, quella era la mia scorta personale per l'estate, comprata con i soldi guadagnati grazie al mio lavoro".

La difesa: 'Non è pentito di nulla, non ha mai nascosto di essere un consumatore di cannabis'

"Siamo certi che il processo accerterà l'assoluta destinazione al mero consumo personale dello stupefacente che gli è stato trovato in casa e sequestrato – ha spiegato l'avvocato Niccolò Vecchioni, legale di Drefgold, di fronte alle telecamere di Fanpage.it – ovviamente non ha preso bene la vicenda dal punto di vista emotivo, ma è certo della sua innocenza, confidiamo che il processo possa accertarla in maniera definitiva".

Vecchioni è stato interpellato anche relativamente ad un eventuale pentimento del suo assistito conseguente ad "una certa leggerezza" del suo comportamento, queste le parole dell'avvocato: "No, non è pentito di nulla, non ha mai nascosto di essere un consumatore di cannabis, quindi non c'è assolutamente pentimento".

La sentenza è attesa per il 12 novembre 2019

Quella del 12 settembre è stata un'udienza interlocutoria: la difesa ha chiesto che il processo venga celebrato con la formula del dibattimento, il giudice ha quindi rinviato l'udienza al 12 novembre, data in cui verranno sentite sia le testimonianze prodotte dall'accusa che quelle della difesa, sempre per la stessa data è attesa con ogni probabilità la sentenza.

L'artista al momento è in libertà, con l'unica limitazione dell'obbligo di firma.