Federica Saraceni, ex componente delle Nuove Brigate Rosse, condannata a 21 anni e sei mesi per l'omicidio del noto giuslavorista Massimo D'Antona, starebbe percependo il reddito di cittadinanza. La notizia, riportata dal quotidiano La Verità e ripresa in queste ore dalle principali testate nazionali, sta già sollevando polemiche, anche nel mondo politico. Indignata la vedova del docente universitario.

'Grande senso di ingiustizia'

Il professor Massimo D'Antona, consulente del Ministero del Lavoro, è stato ucciso la mattina del 20 maggio 1999 a due passi dalla sua abitazione di Via Salaria, a Roma dove un commando di terroristi appartenenti alle Brigate Rosse lo freddò con 9 colpi di pistola.

Tra di loro c'era anche Federica Saraceni. Figlia del fondatore di Magistratura democratica, era stata assolta in primo grado dall'accusa di omicidio, ma la seconda Corte di assise di Appello di Roma ha deciso di condannarla e di disporre anche la decadenza della potestà genitoriale. Ora, l'ex terrorista che sta scontando la pena ai domiciliar,i vive con i due figli nella Capitale e, negli scorsi mesi, le sarebbe stato riconosciuto - in base alla legge sul reddito di cittadinanza del 28 marzo '19, un aiuto economico pari a 623 euro al mese. Sembrerebbe anche che la Saraceni sia in attesa della chiamata per navigator.

Il ministero della Giustizia, il ministero del Lavoro e l'Inps, stanno effettuando delle verifiche (al fine di scongiurare anomalie), ma la notizia ha turbato non poco la famiglia D'Antona.

La vedova del professore, Olga, ai microfoni di Radio Capital ha spiegato di essere pervasa da un profondo senso di ingiustizia. "Non sempre - ha dichiarato - quello che è legale è anche giusto". Poi, ha aggiunto che l'ingiustizia la subiscono tutti i cittadini onesti e ha invocato una revisione della norma.

Le reazioni di Lega e Pd

Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, capigruppo della Lega, hanno comunicato che, per protesta, i membri del Carroccio non prenderanno parte a nessun lavoro d'aula e di commissione fino a quando il governo non fornirà spiegazioni su questo scandalo e non si sanerà la grave ingiustizia. "Il reddito di cittadinanza all'ex terrorista Saraceni - hanno concluso - è un insulto intollerabile non solo per i parenti della vittima, ma anche per tutte le persone perbene".

Anche il Pd è andato all'attacco con Marianna Madia. La deputata, dopo aver spiegato di aver presentato un'interrogazione in merito, ha dichiarato che il caso della brigatista è una chiara dimostrazione che la norma è sbagliata e che dovrebbe essere modificata. Giorgio Mulé, deputato di Forza Italia, parlando di scenario inquietante, ha ribadito che il reddito di cittadinanza è una misura assistenzialista inutile. Una vera e propria beffa per i cittadini italiani.